DANIELE ROSI
Cronaca

Un urlo: mola! E’ il brivido della lizzatura

Carrara: in tanti hanno sfidato caldo e restrizioni anti-Covid per rivivere le emozioni dell’antica pratica di trasporto a valle dei blocchi di marmo

I lizzatori con Isoppi (Fondazione CrC) e l’assessore Del Nero

Carrara, 9 agosto 2021 - Fatica, tradizione e tanta passione per le cave e il marmo. In una parola sola: la lizzatura. La storica pratica di discesa a valle dei blocchi di marmo che è ormai diventata parte integrante della cultura carrarese e, grazie all’associazione Compagnia Lizzatori Carrara, ogni anno riprende vita lungo le forti pendenze delle Apuane. Anche quest’anno è andata in scena la storica rievocazione della lizzatura dei marmi ai ponti di Vara; evento organizzato dalla compagnia con il patrocinio del Comune e il sostegno della Fondazione CrC.

Molti gli spettatori, pur ridotti nel numero dalle norme anti-Covid, presenti lungo la salita che porta alle cave Fantiscritti già di prima mattina, tra persone del posto e qualche curioso giunto da fuori città, per ammirare uno spettacolo che ormai è diventato simbolo identificativo della città di Carrara. Poco dopo le 9.30, i lizzatori iniziano l’antico rituale con la fase dello "stacco", con cui il blocco viene inserito nella via di lizza, accompagnato passo dopo passo dalla voce dello speaker che scandisce le varie fasi di discesa delle 19 tonnellate di marmo, ripentendo più volte il nome degli uomini della compagnia come un mantra. Una procedura che richiede grande attenzione in ogni minimo movimento, con le varie fasi scandite da quella che in gergo da queste parti si chiama "canto della lizza": raccomandazioni in dialetto, talvolta gridate, linguaggio chiaro e colorito, per coordinare le varie fasi di discesa.

La folla trattiene il respiro ogni volta che si sente l’urlo "mola!" che indica la fase di scivolamento del blocco sulle assi di legno unte di sapone. Il blocco viene fatto scendere con calma fino alla fine della discesa. E gli spettatori possono tirare un sospiro di sollievo per il buon esito delle operazioni. Una pratica che non muore grazie alla compagnia dei lizzatori, insignita anni fa del premio Eccellenza Città di Carrara. Sono loro, i lizzatori, i veri protagonisti dell’evento. Una squadra di esperti di diverse età che di solito erano, o ancora sono, cavatori e quando possono tramandano alle nuove generazioni di famiglia la stessa passione per la tradizione. Un lavoro che richiede grande preparazione, allenamenti e prove nelle settimane antecedenti alla rievocazione e che in passato, quando ancora era uso pratica regolare, ha provocato anche incidenti mortali. Proprio per omaggiare i caduti sul lavoro è stato osservato un minuto di silenzio alla fine della rievocazione. Lo speaker ha letto i nomi dei lizzatori scomparsi tanti anni fa. Gli uomini che compongono l’odierna compagnia della lizza sono: il capolizza Primo Serri detto "Billy Bis" e il vice Matteo Luchetti. I mollatori Emiliano Luchetti, Annibale Lodovici "Nibalon", Luigi Lodovici "Niblin" e Andrea Dell’Amico "Capocchia". Gli addetti alle funi sono Omar Tonelli ed Elia Pegollo. Gli addetti ai parati Luigi Pasquali detto "Gnò", Osvaldo Pegollo, Giuseppe Pegollo e Giorgio Dell’Amico. Le voci sono quelle di Andrea Ricci e Luca Puvia. Non ha preso parte alla rievocazione ma fa parte della compagnia anche l’addetto ai parati Gianfranco Bergamini detto "Rambo". Durante la rievocazione sono state inoltre declamane alcune cantiche della Divina Commedia dall’ingegner Piero Iacopetti, presente a diverse manifestazioni nei panni di Dante Alighieri per diffondere la cultura del Sommo poeta.