Carabinieri in aula per un verbale Accusati di aver falsificato il testo

Due militari erano intervenuti per fermare un cittadino immigrato ubriaco. I fatti risalgono al 2011

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di Andrea Luparia

Talvolta i tempi dilatati della giustizia italiana fanno strani scherzi. E’ il caso di un processo in Tribunale a Massa. Ieri mattina gli imputati erano due carabinieri coinvolti anche nella maxi inchiesta che travolse a suo tempo la stazione di Aulla e altri militari della compagnia di Pontremoli. Ebbene, i due erano “alla sbarra“ perchè accusati di aver falsificato un verbale. I carabinieri, nell’ormai lontano 2011, erano intervenuti, chiamati dai residenti della zona, perchè il transito delle vetture sopra un ponte era ostacolato da un cittadino marocchino apparentemente ubriaco. Secondo l’accusa l’uomo, una volta in caserma, era stato minacciato e picchiato. In primo grado il giudice di pace aveva assolto i militari dall’accusa di minaccia e li aveva condannati per le lesioni. Dopo il ricorso della difesa, davanti al giudice monocratico era poi scattata la prescrizione. Ma se nel merito la questione è risolta ormai da tempo, nel metodo no. La Procura aveva infatti denunciato i due perchè nel verbale non c’è traccia delle violenze (vere o presunte). E così ieri davanti al giudice monocratico Ermanno De Mattia (nella foto) si è parlato di questo verbale. Un processo che si annuncia lungo, perchè i testi chiamati dalle due parti sono diversi. Resta però il fatto che l’ipotetico reato di violenza è stato prescritto. In teoria il processo per il verbale doveva andare insieme al primo, o al limite anticiparlo. Invece è finito in “coda“. Sarà la prescrizione a chiudere il cerchio?