
A Villa Rinchiostra un confronto vibrante e qualificato utile per la presentazione del dossier di candidatura
"Un atto d’amore". L’aveva detto il sindaco Francesco Persiani presentando la candidatura di Massa a Capitale italiana della cultura 2028, l’ha ripetuto sabato sera il presidente del Comitato scientifico, Umberto Broccoli, chiudendo una partecipata assemblea nel parco di Villa Rinchiostra dove associazioni e cittadini hanno potuto dire la loro sulle proposte e sulla importanza del passo che la città si appresta a fare supportata da tutta la provincia. Un territorio, quello di Massa, Carrara e la Lunigiana, che vuole mettere in evidenza le proprie virtù senza dimenticare le criticità che in alcuni casi ancora esistono. Ma proprio per andare oltre queste – e i numerosi interventi lo hanno dimostrato – Comune, Comitati promotore e scientifico hanno voluto un confronto che è stato per oltre due ore rispettoso e pieno di contributi. Ringraziando i partecipanti e il professor Broccoli, il sindaco Persiani ha sottolineato come "Massa ha risposto con entusiasmo. La partecipazione, la passione, l’amore per la nostra terra e la voglia concreta di lavorare insieme hanno battuto ogni altra dinamica. E’ stato un incontro vero, ricco di energia, in cui si è respirato un senso forte di comunità".
Era stato il primo cittadino ad aprire l’assemblea assicurando come la proposta di candidatura sia "per la città" e non contro qualcuno; una candidatura senza steccati e senza pregiudizi ideologici ma solo in nome della cultura e della civiltà, di un senso di appartenenza per un territorio che se vuole non è secondo a nessuno. Una candidatura che anche se non dovesse approdare alla vittoria finale – le candidate sono 25 e alcune assai determinate – darà una svolta "alla vita sociale e culturale della città per i prossimi tre anni e oltre anche perché partirà fin da subito un programma di avvicinamento al 2028 importante" e servirà anche a risolvere quei problemi che indubbiamente esistono così come in ogni comunità. L’importante è "marciare assieme" e porre al centro "idee, visioni, desideri e proposte per il futuro" che deve essere portato avanti uniti.
Molto determinato Broccoli che ha voluto usare una metafora assai efficace: "Va bene il pensiero di De Coubertin e partecipare è importante, ma io voglio vincere". Il presidente del Comitato scientifico ha seguito con grande interesse i numerosi interventi che si sono succeduti dopo il saluto del sindaco e la relazione di Irene Sanesi, la titolare dell’agenzia che dovrà redigere il dossier per il ministero. La dottoressa Sanesi, una delle maggiori esperte di economia e gestione legata alla cultura, ha illustrato i risultati ottenuti dalle ultime città vincitrici in termine di visitatori, afflussi economici e visibilità, ma ha soprattutto fatto notare come nella maggior parte dei casi i trend continuino anche nel futuro con una nuova visione di città.
Si è passati quindi al dibattito, incessante e qualificato, moderato da Riccardo Jannello che per lanciare il primo segnale ha voluto fare ascoltare un messaggio inviato da Mariano Anagni, operatore culturale massese che opera a livello nazionale: fu lui nel 1986, incaricato dal Comune, a organizzare i festeggiamenti per i 100 anni del teatro Guglielmi per i quali invitò il Teatro alla Scala: Anagni ha chiesto di crederci e sognare perché "Massa può diventare grande come lo è stato per quel centenario e come lo può essere in questa sfida". Una grandezza esaltata anche da altri interventi anche se spesso conditi dalla considerazione che a volte il " contesto non aiuta": Esempi di degrado, criticità sociali e ambientali devono essere risolti perché la città "possa essere riconosciuta per le sue potenzialità e per fare parte di un territorio, con Carrara e la Lunigiana, che non ha nulla da temere, un "lembo di terra in cui c’è tutto".