NATALINO BENACCI
Cronaca

Capitale del libro, Pontremoli candidata

Domani l’annuncio: le altre pretendenti sono Ariano Irpino, Caltanissetta, Campobasso, Cesena e Vibo Valentia

di Natalino Benacci

Tra le sei città finaliste che si contendono il titolo di "Capitale italiana del libro" c’è anche Pontremoli. Le altre concorrenti sono Ariano Irpino, Caltanissetta, Campobasso, Cesena e Vibo Valentia. La notizia è stata comunicata al sindaco Lucia Baracchini dal Ministero dei beni culturali a cui il Comune pontremolese ad ottobre aveva inviato il dossier per la candidatura prevista dal bando della direzione generale Biblioteche e Diritto d’Autore del Mibact per favorire progetti, iniziative legate alla promozione del libro e della lettura. Le domande sono state valutate da una giuria composta da 5 esperti indipendenti di chiara fama nel settore della cultura e dell’editoria: Romano Montroni (presidente), Valentina Alferj, Angelo Piero Cappello, Fulvia Amelia Toscano e Gerardo Casale (che ha sostituito Marcello Veneziani con decreto ministeriale del primo aprile). La proclamazione della città a cui sarà conferito il titolo si svolgerà on line domani alle 11 sul canale You Tube del ministero dei Beni culturali e sarà il ministro Dario Franceschini ad annunciare la vincitrice. I progetti dell’assegnataria del titolo saranno finanziati entro il limite di spesa di 500.000 euro. Lo scorso anno, in occasione della prima edizione, a vincere era stata la città di Chiari. Una bella soddisfazione per il sindaco di Pontremoli che nel corso dei due mandati ha sempre avviato iniziative e progetti per valorizzare la vocazione culturale della città legata anche ai Premi Bancarella. Poi tante scuole e quindi tanti libri, ma non sempre è un rapporto matematico a far decollare la voglia di entrare in una libreria per acquistare un volume e quindi far crescere le presenze del settore. Contano anche altri fattori. "Quelli culturali e storici, ad esempio - spiega Lucia Baracchini -. Pontremoli col Bancarella è diventata la città del libro. Col premio Bancarellino vengono consegnati agli studenti delle scuole partecipanti 4mila libri: lo scopo è quello di avvicinare i ragazzi alla lettura sotto la guida degli insegnanti e offrire loro l’opportunità di partecipare al premio selezionando i libri finalisti".

Inoltre c’è il Bancarella maggiore, la manifestazione dei librai, nata nel 1953, premiò la prima volta Ernest Hemingway con "Il vecchio e il mare". A Pontremoli oggi si contano 3 librerie in piena attività, ma periodicamente apre anche la fiera del libro nell’androne dell’ex tribunale. Una vera e propria tradizione esisteva già nel Seicento un vasto commercio librario. Per non parlare degli stampatori lunigianesi come Jacopo da Fivizzano che nel 1471 mise alle stampe una decina di titoli tra cui le "Bucoliche", le "Georgiche" e l’ "Enea" di Virgilio, il "De officiis" di Cicerone, e Sebastiano da Pontremoli, già assistente di Ulrich Scinzenzeler:a Milano stampò un’opera sulla vita di Isocrate in caratteri greci. Pontremoli già allora aveva l’istinto del libro. Lo conferma un altro atto notarile: era il 1458, nemmeno due anni dopo l’invenzione di Gutemberg, quando tale Franchino di Giovanni da Culiano ottiene da Petrizolo Anziani di Pontremoli un prestito di 27 lire, 7 soldi e 4 denari genovesi che gli servivano per acquistare una partita di merce necessaria per il primo "mercatum tomorum" della storia pontremolese. Dunque il libro ha una tradizione che si irradia dalla Lunigiana e poi si rinvigorisce per opera dei librai. Quegli ambulanti che nell’Ottocento vendevano pietre per affilare le falci e poi almanacchi e lunari, l’anticamera del libro. Perché poi nella gerla infilarono le storie dei cavalieri antichi come "Il Guerin meschino" e "I Reali di Francia". Quegli ambulanti contribuirono poi a fare l’Unità d’Italia accodandosi all’esercito piemontese.