ROBERTO OLIGERI
Cronaca

Canapa tra passato e futuro "Serve ad ambiente e salute"

Al convegno a Fivizzano applausi a Maria Landini, 94 anni, l’ultima ’canapara’. Fabio Cimoli: "E’ utile per togliere dall’incolto i terreni abbandonati"

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di Roberto Oligeri

Al convegno sulla canapa, svoltosi domenica pomeriggio al Museo degli Agostiniani, c’erano rappresentanti delle più svariate categorie: amministratori, storici, agricoltori, ricercatori universitari, industriali del settore, farmacisti, architetti, ma l’ovazione più forte da parte è stata per lei, Maria Landini, 94 anni, di Pognana, l’ultima “canapara“ in Lunigiana. E’ stata Maria a riportare indietro nel tempo i tanti presenti, giunti da ogni parte della nostra provincia e da quelle limitrofe, raccontando l’importanza che quella coltivazione rivestiva all’epoca. Ha descritto anche gli strumenti che servivano per lavorare la canapa e ottenerne tessuti, corde e altro. Il convegno ha spaziato in un’infinità di settori: dal lontano 1808 ,a cui ha fatto riferimento lo storico Carlo Francini come anno in cui in tutta la Lunigiana si produceva canapa, a Fabio Cimoli l’attuale coltivatore che per primo l’ha riscoperta e la indica come potenziale alternativa per togliere dall’incolto i troppi terreni abbandonati. Molta attenzione poi per gli interventi di due giovani ricercatori dell’Istituto Sant’Anna di Pisa, Giovanni Pecchioni e Federico Leoni, che hanno spiegato le tecniche di coltivazione della canapa sativa e la tradizione che il nostro Paese vantava nel settore. Se in passato era usata per produrre tessuti e cordami, oggi con la canapa si possono fare pannelli totalmente biodegradabili e mattoni con l’aggiunta di calce.

"Le cartiere stanno guardando a questa cultivar con interesse - ha aggiunto Domenico Vitiello del “Consorzio per la Valorizzazione della Canapa“ - in luogo della cellulosa che devono poi lavorare con prodotti chimici". L’imprenditore ha poi elencato l’importanza della canapa per ridare fertilità ai terreni “sterilizzati“ dal continuo uso di concimi di sintesi evidenziando come questa varietà vegetale, con piante fitte e dell’altezza di due metri e mezzo, funzioni anche come diserbante naturale impedendo alle erbe infestanti di crescere. In più la canapa ha l’incredibile funzione fissatrice dell’anidride carbonica. Semi, farina, olio da cui ottenere pane, biscotti, pasta e tanto altro. A tessere le proprietà della canapa nel settore curativo-alimentare, ci ha pensato la dottoressa Elena Ambrosini, erborista di Fivizzano: "L’ideale sarebbe consumarne i semi a crudo per avere i massimi benefici - ha spiegato la specialista -: sono ricchissimi di Omega3 e con il 24% di proteine. Hanno azione antinfiammatoria e sono importanti per il benessere del sistema cardiovascolare" L’architetto Pucciarelli ha poi evidenziato le proprietà, sotto il profilo energetico, del materiale che deriva dalla canapa, impastato con la calce, nel trattenere il calore nelle case e nel mantenervi l’umidità costante. Oltre al sindaco hanno portato i saluti i referenti dell’Istituto Agrario e dell’Associazione dei Paesaggi Urbani. E il presidente della associazione “Terre dei Bianchi e dei Bosi“ Rossi Daniele ha rilevato con soddisfazione "quanto sia stato importante oggi, nel nome della canapa, aver fatto questa ricerca di archeologia etnografica".