Camion si ribalta, paura a Cava Monte Porro

Il conducente del mezzo trasportato all’ospedale in codice rosso. Ora si è stabilizzato ed è in osservazione. Le cause al vaglio dei carabinieri

Migration

di Monica Leoncini

Paura alla Cava Monte Porro per un camion ribaltato. Ieri mattina era una giornata di consueta attività lavorativa nella cava che si trova nel comune di Aulla, in località Calamazza. La zona interessata dalla cava è sede di attività estrattiva da oltre trent’anni ed è molto conosciuta sul nostro territorio. Sono molti i camion che ogni giorno salgono e scendono la strada che porta alla cava, pieni di materiali inerti destinati alla vendita. Ieri mattina qualcosa è andato storto e proprio nelle immediate vicinanze della cava un camion si è ribaltato sul fianco. Impressionanti le immagini del grande bestione girato su sé stesso.

La chiamata al 118 alle 9,45, quando gli altri operai si sono accorti dell’incidente e hanno dato l’allarme. Sul posto sono intervenuti i militi della Croce bianca di Aulla che hanno subito prestato i primi aiuti al camionista rimasto ferito. L’uomo, secondo alcune indiscrezioni, dovrebbe essere originario della Spezia. Una volta stabilizzato è stato trasportato in codice rosso all’ospedale di Massa, dove è trattenuto in osservazione. Le sue condizioni inizialmente sembravano gravi, invece poi per fortuna si è ripreso e stabilizzato. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e i carabinieri per i rilievi del caso. Difficile al momento capire le cause dell’incidente sul lavoro, le cause sono al vaglio dei carabinieri. La cava è gestita da un’impresa spezzina, il materiale venduto è semilavorato e prodotto finito. La zona è molto conosciuta, è un punto panoramico spesso frequentato e meta di escursioni o percorsi in bicicletta. Ma la cava è famosa soprattutto perché spesso ‘ospita’ ordigni che vengono fatti brillare nei suoi grandi spazi. L’ultimo, importante evento di questo genere risale al 2015, per l’ordigno trovato nel cantiere per la messa in sicurezza degli argini del torrente Carrione in prossimità della stazione ferroviaria di Avenza. All’epoca erano state fatte evacuare 17mila persone che vivevano nella zona rossa, un cerchio del raggio di 1,8 chilometri dalla bomba. Questa era stata prima "dispoletatta", erano stati tolti i congegni che, con l’urto a terra, innescano l’esplosione e poi trasportata ad Aulla, dove era stato fatta brillare proprio a Cava Monte Porro.