
La bonifica della Buca degli Sforza di Massa, al confine con Montignoso e a pochi metri di distanza dall’aeroporto come dalle spiagge, resta una delle priorità negli assi del Piano nazionale di ripresa e resilienza per la Regione Toscana e il Ministero della transizione ecologica, così come lo è per il Comune. Tant’è vero che la progettazione dell’intervento ha ricevuto proprio in queste ore una somma consistente, una sorta di anticipo che rientra nella bonifica dei cosiddetti siti orfani da 200mila euro. Ed è stato anche chiarito che si tratta di un’operazione ‘in danno’: si dovrà comunque cercare l’eventuale responsabile della contaminazione, anche a intervento effettuato, per recuperare le risorse spese.
Bisogna però fare un passo indietro, a dicembre del 2020: ben prima del Pnrr, infatti, il Ministero aveva previsto di definire una strategia di eliminazione di quei siti contaminati che non siano stati bonificati dai responsabili o dai proprietari dei terreni, perché sconosciuti o inadempienti. Un mese dopo, il 30 gennaio dell’anno scorso, era stato poi pubblicato il decreto del Mite che, in attuazione della legge finanziaria per il 2019, destinava 105.589.294 euro per la bonifica dei siti orfani. Fondi che appunto non rientrano nel Pnrr, sono spalmati fra 2019 e 2024 e divisi tra le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano. Spettava alle Regioni, appunto, individuare le aree prioritarie in riferimento al rischio ambientale e sanitario connesso, coerentemente con le previsioni e pianificazioni già adottate in materia di bonifiche.
Le risorse possono essere destinate alla realizzazione di interventi di messa in sicurezza d’emergenza, caratterizzazione, analisi di rischio, bonifica, messa in sicurezza permanente e ripristino ambientale. Gli oltre 100 milioni di finanziamenti dell’inizio del 2021 sono rimasti di fatto dormienti perché non c’era ancora l’accordo di programma attuativo fra Regione e Ministero della transizione ecologica per il loro utilizzo che solo nei giorni scorsi è stato approvato a Firenze e con il quale la Regione potrà incassare la tranche che le spetta, ossia 5.812.690,63 euro. D’altronde lo stesso “Mite” ha trasmesso solo il 26 gennaio lo schema di accordo per la realizzazione degli interventi di bonifica e ripristino ambientale dei siti orfani per la Toscana individuando la Regione quale soggetto beneficiario e responsabile unico dell’attuazione dell’accordo per poi andare a sottoscrivere apposite convenzioni con i soggetti attuatori, che nel caso della Buca degli Sforza è il Comune di Massa.
Ed ecco che dalla prima tranche di quasi 6 milioni a Massa toccheranno 200mila euro per la progettazione definitiva dell’intervento di bonifica. Infine, come anticipato, l’intervento di bonifica sarà eseguito ‘in danno’, perché l’area appartiene a privati quindi si dovrà comunque attivare un iter di individuazione del responsabile della contaminazione, pure a opere compiute, e se possibile riuscire a recuperare le somme spese. Magari pensando pure all’esproprio non oneroso dell’area.
Francesco Scolaro