
Un ostacolo in meno sulla strada per la bonifica della Buca degli Sforza, finanziata con 11 milioni di euro tramite risorse del Pnrr nell’ambito della missione di risanamento ambientale dedicata ai cosiddetti ‘siti orfani’. La giunta regionale ha ricevuto infatti dal Ministero dell’ambiente, approvato e ‘girato’ ai Comuni interessati, lo schema di accordo che mette in fila competenze, risorse e programmi per la bonifica dei siti orfani, fra cui appunto la Buca degli Sforza, al confine con Montignoso. Lo schema di accordo riguarda Regione Toscana, Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica (Mase) e soggetti attuatori esterni, ossia quelli che devono preparare il progetto, metterlo a gara, appaltarlo e verificarne l’andamento, fra cui c’è appunto il Comune di Massa, che peraltro con 11 milioni di euro è il maggior beneficiario degli oltre 31 destinati a tutta la Toscana.
L’accordo mette subito in chiaro che ci potranno essere ulteriori risorse a disposizione nel caso le somme già finanziate non dovessero bastare e nel caso della Buca degli Sforza questa è un’ipotesi molto plausibile. Risorse in eccedenza che, però, non potranno attingere ai fondi comunitari per non entrare in conflitto con il Pnrr quindi dovranno essere stanziate da Ministero, Regione o Comune. L’accordo inoltre rientra nel rafforzamento delle strutture amministrative e di accelerazione e snellimento delle procedure e stabilisce tempi e le scadenze per arrivare al 2026.
Il cronoprogramma è stringente: entro il 31 gennaio bisogna affidare i lavori. Poi al 31 luglio 2024 deve essere realizzato il recupero di almeno il 25% dei suoli e al 31 dicembre 2024 del 50. L’obiettivo intermedio è fissato al 31 marzo 2025: per quella data deve essere recuperato il 70% dei suoli, ovvero 10mila metri quadrati complessivi. Al 30 ottobre 2025 recupero di tutti i suoli e conclusione dei lavori al 31 marzo 2026. Restano ancora non fissate le scadenze della progettazione, unico aspetto su cui potrebbe incagliarsi l’iter.
L’appalto di progettazione era stato aggiudicato poche settimane fa a professionisti di Pontecagnano Faiano, in provincia di Salerno, per un importo a base di gara di 138.450 euro. Ma non è detto che qualcuna delle altre quattro società partecipanti non faccia ricorso. In linea di massima l’intervento prevede rimozione totale dei rifiuti presenti, oltre 20mila metri cubi, con smaltimento, fanghi, riporti e terreni, fino oltre i 3 metri di profondità oltre all’installazione di sistemi di controllo e pulizia della falda, soprattutto in fase di cantiere, con ipotesi di allestimento pure di un sistema di Messa in sicurezza d’emergenza delle acque di falda, quindi prelievo e trattamento tramite barriera idraulica.