Branco di cani semina paura: "Passeggiare? Percorso a ostacoli. Ormai siamo stanchi e spaventati"

Licciana Nardi, il caso dei maremmani lungo il Taverone. Martelloni: "Risolveremo con Asl e carabinieri"

Branco di cani semina  paura: "Passeggiare? Percorso a ostacoli. Ormai siamo stanchi e spaventati"

Branco di cani semina paura: "Passeggiare? Percorso a ostacoli. Ormai siamo stanchi e spaventati"

Una camminata in compagnia, in solitaria o insieme al proprio cane lungo il torrente Taverone, a valle della frazione di Monti, fino a Pontebosio e ritorno. Da quando c’è la possibilità di imbattersi in cani maremmani, questo tipo di svago è precluso.

Sono molte le segnalazioni fatte negli ultimi mesi alle Autorità da cittadini e residenti confinanti con i terreni dei proprietari del piccolo branco che conta sette cani, tra meticci e maremmani.

Animali tenuti a guardiania del gregge di capre da una coppia che si è trasferita da qualche mese a Monti ed è titolare dell’azienda agricola locata in terreni che si estendono tra Pontebosio e Quercia, concessi da un privato per le pratiche di pascipascolo.

In molti riferiscono che, durante una passeggiata lungo fiume, è capitato più volte di trovarsi davanti un maremmano: quando l’acqua del torrente è bassa, i cani non si limitano ad abbaiare dal recinto della proprietà che fiancheggia il fiume ma lo attraversano, parandosi all’improvviso davanti ai malcapitati, da soli o in branco. C’è chi ha fatto in tempo a tornare sui suoi passi, chi li ha allontanati con grida ed agitando bastoni o addirittura lanciando sassi. In ogni caso, è unanime il giudizio sull’inefficacia di segnali calmanti verso questi animali dall’atteggiamento particolarmente aggressivo. "Siamo stufi. Non è giusto che non si possa usufruire del percorso fluviale per la paura di incontrare i maremmani" dicono in paese. Non solo. Sono anche state sporte denunce a seguito di ripetute devastazioni causate dalle capre a vigneti e raccolti sia a Pontebosio che a Quercia.

Quindi c’è una doppia questione che agita gli animi dei residenti: il danneggiamento ai terreni ed alle coltivazioni ed un problema di sicurezza ed incolumità pubblica. A fronte delle numerose segnalazioni, di recente la Prefettura ha chiesto conto al Comune di Licciana Nardi.

"La situazione è ben nota e anche attenzionata da tempo – riferisce il sindaco di Licciana Nardi, Renzo Martelloni - Stiamo ormai arrivando ad una definitiva soluzione con il coinvolgimento dei carabinieri, dell’Asl, del nucleo forestale di Fivizzano, della polizia municipale e degli stessi titolari dell’azienda". Senza entrare nel dettaglio, il sindaco ha fatto comunque intendere che ci siano diverse soluzioni al vaglio e quanto sia importante condividerle con gli stessi titolari dell’azienda, il cui consenso diventa determinante per procedere in alcune direzioni come la cessione delle capre a pastori interessati. Più complessa la gestione dei cani ma anche in questo caso il Sindaco garantisce soluzioni imminenti al vaglio di tutti i soggetti coinvolti, compresi i proprietari.

Michela Carlotti