Bonifiche-miraggio, restano briciole e rabbia L’assessore promette: "Ci pensa la Regione"

La “cabina di regia” al Ministero ha lasciato solo 400mila euro per la progettazione definitiva che finiranno nelle casse di Sogesid. Rimasti i soldi per le indagini integrative della zona Tinelli e di viale da Verrazzano ma niente “pulizia” della falda nelle due aree

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di Francesco Scolaro

Alla fine dei conti a guadagnarci qualcosa sarà soltanto Sogesid, società in house del Ministero della transizione ecologica. E’ vero, 13 milioni di euro del Fondo di sviluppo e coesione destinati alla bonifica della falda soggiacente al Sin e Sir di Massa Carrara si sono volatilizzati perché da Roma fino alla provincia apuana passando per la Regione nessuno è stato in grado di rispettare i tempi previsti per incassa l’assegno in bianco firmato nel 2018 e in scadenza al 31 dicembre di quest’anno. Ma è anche vero che delle poche centinaia di migliaia di euro salvate dalla cabina di regia sulle bonifiche, riunita a metà settembre, tutti o quasi finiranno nelle casse di Sogesid che, invece di affidare all’esterno l’appalto integrato di progettazione esecutiva e realizzazione dell’intervento di bonifica, potrà far valere la sua posizione di progettista preliminare per ottenere i 400mila euro salvati dallo stralcio per effettuare ‘in casa’ la sola progettazione esecutiva dell’intervento in attesa che poi si trovino i soldi per realizzarla. Avrà bisogno solo di una convenzione attuativa per fermare le risorse. Di tutto il resto previsto nell’Accordo di programma 2018 non si farà nulla o quasi. Ma non c’è da stupirsi visto che non era ancora stata firmata una convenzione attuativa.

Dalla Regione ieri sera però è arrivata la promessa che non tutto è perduto: "L’obiettivo rimane quello di assicurare che arrivi in fondo la gara di appalto per la bonifica della falda, tanto che anche nel caso in cui il Ministero per transizione energetica non riesca a fornire assicurazioni formali riguardo al rifinanziamento dell’opera ed ai suoi tempi, sarà la Regione stessa a prevedere lo stanziamento delle somme necessarie, chiedendo al Ministero di integrare le risorse ove necessario.

Nessuno voleva ascoltare i corvi che gracchiavano ‘mai più’ mentre le ombre del dubbio si allungavano sulla procedura. Ombre che poi hanno bussato alla porta con una notizia che ha lasciato tutti senza parole, per usare un eufemismo. Atmosfere cupe ieri pomeriggio durante la commissione ambiente presieduta da Maurizio Acerbo che per l’occasione ha convocato d’urgenza il geologo del Comune, Simone Fialdini, e l’assessore all’ambiente, Paolo Blloni. "Sembrava che tutto fosse a posto, il progetto approvato doveva diventare esecutivo e sono rimasto…" ha esordito Acerbo.

Balloni ha ripercorso tutto l’iter, già esaminato durante la conferenza stampa, con le due sedute della cabina di regia convocate il 12 e 14 settembre che hanno messo la parola fine alla procedura con il definanziamento di 13 milioni. "Siamo delusi e pensando ai cittadini e alle aziende arrabbiato" ha detto Balloni. "Ma come mai Sogesid solleva un problema così importante solo ora, a 15 giorni dal termine ultimo. Questo problema non era mai emerso prima?" ha incalzato il consigliere Paolo Menchini.

"La Regione ha reiterato la richiesta della convocazione della cabina di regia da mesi – ha detto Balloni – ma il Ministero non ha mai proceduto. Questa è una delle cose che ci sorprende". Scatta anche una polemica sulle responsabilità politiche ma è di poco conto ormai. Perché la realtà dei fatti è invece cruda, come evidenzia il tecnico Fialdini: "L’intervento è stralciato. Resta solo la progettazione esecutiva che farà internamente Sogesid in cui si definiranno esattamente i costi. Sarà sufficiente una convenzione fra Regione e Sogesid. Poi hanno lasciato le risorse per le indagini integrative della zona Tinelli e di viale da Verrazzano. Ma non ci sarà né la bonifica della falda, né dei Tinelli né di Verrazzano. Tutto rimandato in una seconda fase con nuovi finanziamenti".

Nessuna promessa su come e quando arriveranno quei soldi, però e quanti ne serviranno. I costi potrebbero cambiare, la crisi in corso lo dimostra. Ma soprattutto potrebbero cambiare teste e di certo passeranno mesi. "Le autorizzazioni scadono, le idee cambiano, alcuni pareri perdono efficacia – conclude l’assessore Balloni –. Non aver chiuso questo iter non significa rimandare solo le cose ma rischiare di tornare indietro".