Bonifica della falda, siamo in ritardo Rischiamo di perdere 20 milioni

Stallo nell’iter burocratico, già superato il tempo massimo rispetto al cronoprogramma di Sogesid. Entro il 31 dicembre necessari gara d’appalto e inizio dei lavori. Persiani: "Sarebbe assurdo perdere tutto"

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di Francesco Scolaro

Siamo oltre il tempo massimo per la bonifica della falda apuana. Almeno stando ai calcoli inseriti all’interno del cronoprogramma elaborato da Sogesid, società in house del Ministero della Transizione ecologica, e allegati al progetto definitivo sottoposto dalla Regione Toscana all’approvazione del Mite. Il decreto finale di approvazione, con tutte le prescrizioni previste compresa la necessità di ridistribuire l’acqua sotterranea prelevata e purificata per non sprecarla, è stato approvato a fine giugno. Da allora tutto tace. Siamo a settembre, restano tre mesi al 31 dicembre 2022: quella è la scadenza dell’assegno da oltre 20 milioni di euro ottenuti nel 2018 tramite i Fondi sviluppo e coesione. Oltrepassato quel limite, senza aver appaltato i lavori, tutto sarà perduto. Il problema è che nel cronoprogramma stilato da Sogesid i "tempi di gara d’appalto integrato per l’affidamento della progettazione esecutiva ed esecuzione dei lavori" sono stimati in 6 mesi, anche perché si tratta di un bando milionario che prevede di dare in affidamento sia la progettazione esecutiva dell’intervento sia la sua realizzazione. Ed è chiaro che 3 mesi sono meno di 6. Poi ne serviranno altri 17 per realizzare il sistema di pompe per il prelievo dell’acqua in falda e la realizzazione dei filtri e dell’impianto di trattamento. Insomma, i numeri non tornano e quando si parla di tempo è difficile riuscire a ‘recuperare’ perché non ci sono margini di manovra salvo sperare in qualche proroga concessa per emergenza Covid o altro.

Ma a oggi tutto tace e questo preoccupa il sindaco Francesco Persiani: "Sarebbe assurdo perdere tutto dopo quello che abbiamo fatto per raggiungere questo obiettivo, se qualcuno tergiversasse su un’opera così importante. Mi auspico di avere presto delle notizie rassicuranti. Noi solleciteremo subito il Ministero e la Regione per avere delle notizie. So che gli uffici tecnici si stanno sentendo con la Regione e mi auguro che se ci fossero stati dei contrattempi ci avrebbero contattato. A oggi non ho nulla". Nulla, in un senso o in un altro, il che non lascia ben sperare perché "la scadenza è rigorosa – prosegue – rischiamo di perdere milioni di euro".

Un’occasione più unica che rara. L’unica nota positiva per ora arriva sulla bonifica del terrapieno davanti all’ex colonia Torino. La Regione e Sogesid hanno stabilito una proroga al protocollo operativo firmato nel 2021, che dava un tempo di 13 mesi per completare quanto previsto nell’Accordo di programma del 2016 da circa 3 milioni di euro. Restava fuori appunto la rimozione dei rifiuti e bonifica dell’area: "Stiamo lottando con le unghie e con i denti per far iniziare i lavori e la speranza è che si possa partire nei primi giorni di settembre ma attendiamo conferme. Sono preoccupato perché non vedo partire questo cantiere e a maggior ragione quindi sono preoccupato per la bonifica della falda… ".