
Una recente protesta del comitato di cittadini che contesta Gaia, gestore del servizio idrico integrato
Massa, 21 agosto 2016 - "A n'abbian più neanche i occhj da piangere! Vergogna – si sfoga Carla Odifredi, pensionata che sventola la sua bollette di 580 euro – Per rateizzarla mi chiedono di riconoscere il debito. Ma questo non è il mio debito". E un altro: "Da quando siete entrati voi è uno schifo!". E un anziano indignato aggiunge: "Facciamo una denuncia alla Procura per uscire da Gaia!".
"Caro Alessandro – ha preso parola Galeano Fruzzetti – renditi conto che l’80% dei cittadini non vuole più Gaia. Siamo a oltre 6mila firme in due settimane!". Un’assemblea calda, vivace, dove la rabbia delle persone è stata contenuta da continui richiami. Le ultime fatture sono esorbitanti, con conguagli che superano anche i 2.000 euro: come pagarle?
"E le bollette più alte arrivano a persone che in genere non ce la fanno ad arrivare a fine mese – è intervenuta l’avvocato Francesca Galloni di Confconsumatori, presentando, insieme al Comitato Acqua alla gola, una serie di proposte finalizzate ad abbattere i costi della bolletta –. Basterebbe rispettare i tre punti della delibera del consiglio comunale: garantire il minimo vitale, rimodulare le tariffe, evitare di esternalizzare Gaia. La risposta deve arrivare dalla politica e non dai cittadini".
Anche Barbara Giorgi è intervenuta a sostegno degli utenti vessati, ricordando come le fognature (servizio pagato profumatamente) a Marina di Massa spesso rigurgitano liquami. Peruzzi ha sottolineato che l’allaccio alla fognatura è un obbligo di legge se siamo più vicini di 50 metri, non conoscendo realtà massesi dove ancora le fognature sono inesistenti e i liquami finiscono nel Frigido. Il comitato proseguirà la sua battaglia con incontri nei vari quartieri, raccogliendo firme. Era presente anche Rai Tre, che ha preso a cuore la vicenda. "Mancano invece i nostri politici eletti dal popolo – chiosa Galloni –: dove sono?"
Angela Maria Fruzzetti