Due striscioni contro l’"escavazione selvaggia" appesi davanti alla sede di Confindustria di Fossola, simbolo "del potere degli industriali del marmo". Ad appenderli ieri mattina durante una conferenza stampa sono stati gli attivisti di Casa Rossa e Athamanta per ribadire che "l’estrattivismo è un sistema di sfruttamento in atto nel territorio delle Alpi Apuane". Due striscioni contro l’"estrazione selvaggia, ma non contro i lavoratori del marmo". "Dividi et impera questo è il loro gioco – lo slogan di uno dei due drappi appesi al cancello di Confindustria – ambientalisti contro lavoratori. E intanto i padroni se la ridono".
"Siamo stanchi di ritrovarci divisi e schiacciati in una dialettica che cerca uno scontro tra tutela del territorio e salvaguardia dei posti di lavoro – ha detto l’attivista Mattia Giandomenici –. Il vero conflitto è tra gli interessi aziendali privati (padronali) che governano il territorio apuano e il valore socio ecologico di un territorio prezioso e fragile, di tutti e tutte, che ovviamente passa anche dalla tutela imprescindibile dei lavoratori. Non è più possibile sentir parlare di chimera della tracciabilità o di diritti perpetui all’escavazione da parte di multinazionali come Omya, che polverizzano le Apuane per la produzione di beni di consumo. O da padroni del marmo che si ricordano dei propri dipendenti solo ed esclusivamente al termine delle concessioni di cava, o quando il Comune giustamente pretende che paghino quanto dovuto".
Gli striscioni e la conferenza stampa davanti a Confindustria sono un gesto che anticipa la manifestazione nazionale ‘Le montagne non ricrescono’ organizzata dall’assemblea di’ Accesso alla montagna’, che si svolgerà a Carrara nella giornata di sabato 16 dicembre. Mobilitazione che sarà anticipata dall’incontro ‘Estrattivismo e crisi climatica, sguardi e voci dal globale al locale, in programma per sabato 2 dicembre a palazzo civico. Una giornata di approfondimento sulle dinamiche di governo del territorio apuano, sulle sue fragilità e sulle strategie di inchiesta dal basso che vedrà la presenza di Raul Zibechi, giornalista, scrittore e attivista latino americano, di Recommon (Ong che si occupa di inchiesta dal basso), di Laura Penaglia (architetta ed esperta di paesaggio) e di Marco Matelli, fondatore della pagina di divulgazione meteo ‘Piovon Troton’.
"Si rende necessario ribadire che l’estrattivismo non è sinonimo di estrazione, di lavoro in cava – prosegue Mattia Giandomenici –. L’estrattivismo è prima di tutto un sistema di sfruttamento che privatizza i profitti e socializza i costi facendoli ricadere sulle comunità. Siamo tutti e tutte abitanti delle Apuane, e sentiamo la necessità di liberarci da queste narrazioni tossiche e di non accettare più queste distopie come realtà immutabili. Questo sistema di sfruttamento degli esseri umani e di devastazione dell’ambiente non è l’unico mondo possibile".
Alessandra Poggi