Biblioteche e archivi alluvionati Aulla tra gli esempi più virtuosi

Videoconferenza con gli esperti del settore per ricordare il lungo lavoro di recupero dopo la tragedia del 2011

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di Gabriele Ratti

Il 25 ottobre 2011 è una data impossibile da dimenticare per gli abitanti di Aulla e del territorio. Quel maledetto giorno infatti il fiume Magra esondò, sommerse la città e lasciò dietro di sé un desolante mare di fango e morte. Finì sott’acqua anche l’archivio comunale, nel piano interrato del municipio, e distrutta la biblioteca. Molti vennero in aiuto per salvare quel patrimonio storico bagnato: professionisti, volontari, studenti, i cosiddetti “angeli del fango”. Proprio per evitare che si ripetano situazioni simili, e anche per rendere ragione del lungo lavoro di recupero e salvaguardia, l’Archivio di Stato di Massa, con il supporto della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Toscana e della ditta di restauro Fratielivi ha organizzato un webinar sulla "gestione delle emergenze nelle biblioteche e negli archivi: storia, prevenzione, esempi concreti di intervento e best practice da adottare in caso di eventi disastrosi naturali o indotti dall’azione umana“. Una conferenza-lezione su Zoom martedì 25 alle 15 (link: https:zoom.usj94905535323).

Interverranno Luca Faldi, vice soprintendente della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Toscana, e Francesca Nepori, direttore dell’Archivio di Stato di Massa e della sezione di Pontremoli. Nel corso del webinar Anna Nicolò, funzionario bibliotecario della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Toscana, incentrerà il suo intervento sul recupero dell’archivio comunale e dell’archivio notarile di Aulla. Alessandro Sidoti, funzionario restauratore della Biblioteca di Firenze e dell’Opificio delle Pietre dure, discuterà ed esaminerà una serie di nozioni basilari sulle procedure di prevenzione da osservare in archivi e biblioteche.

Nell’ultima parte del webinar il presidente della ditta Fratielivi Pietro Livi fornirà esempi concreti di intervento e suggerirà una serie di best-practice da applicare in caso di disastro. È proprio questa la ditta che si occupò nel 2011 delle operazioni di asciugatura della documentazione del Comune di Aulla, uno degli ultimi processi del recupero del materiale archivistico iniziato immediatamente dopo l’alluvione. Per il salvataggio dell’importante documentazione storica arrivarono ad Aulla non solo i funzionari della Soprintendenza Archivistica, ma anche i colleghi dell’Archivio di Stato di Massa e della sezione di Pontremoli, della Biblioteca Statale di Pisa, molti universitari di Firenze con i docenti di Archivistica, anche alunni delle medie, scout e gruppi giovanili provenienti da ogni dove.

La maggior parte dell’archivio comunale di deposito al tempo era stato sistemato in un locale sotterraneo dove la forza dell’acqua aveva rovesciato gli scaffali e sommerso 4000 unità documentarie. Terminata quindi la messa in sicurezza del locale da parte dei vigili del fuoco, l’1 novembre iniziò il lavoro di estrazione delle carte, grazie all’aiuto dei paracadutisti della Brigata Folgore e di numerose associazioni di volontariato. Il materiale meno bagnato venne cosparso di segatura mischiata con un funghicida, quindi interfogliato con carta assorbente e infine asciugati con essiccatoi in ventilazione. Il materiale più danneggiato venne restaurato surgelandolo ed estraendo l’umidità tramite liofilizzatori. Alla salvataggio parteciparono anche Bofrost e Mercafir per le celle di surgelazione. La documentazione asciutta dell’archivio notarile e dell’archivio comunale infine venne trasferita alla Sezione di archivio di Stato di Pontermoli, mentre una parte di quella umida dell’archivio comunale fu traslocata nei locali del circolo culturale Fantoni.