
Oggi al Mudac inaugura la mostra ‘Scolpire il vento’ di Francesco Bartoli, un progetto che ha vinto il Pac 2021 del Ministero della Cultura. Un’esposizione che raccoglie il lavoro degli ultimi quattro anni di Bartoli e che li restituisce con una poetica di esplorazione del territorio naturale e antropologico delle Alpi Apuane. Al progetto di Bartoli hanno collaborato l’Accademia di belle arti di Carrara, il museo tattile Omero di Ancona, l’Archivio cinema d’impresa di Ivrea, e altre istituzioni che hanno permesso la realizzazione del film e partecipato attivamente alla sua costruzione.
In mostra il film ‘Scolpire il vento’, un gruppo di fotografie e due sculture. Nel film l’artista ha raccontato il paesaggio di Carrara passando attraverso le relazioni con gli scalpellini, artisti e studenti dell’Accademia. Attraverso immagini toccanti e estratti storici, il film esplora il rapporto tra marmo, persone, paesaggio, società e storia, rivelando la potenza dell’immaginazione e offrendo nuovi modi di comprendere la complessità del territorio.
Francesco Bartoli nella sua ricerca artistica fonde il disegno con altre discipline artistiche come il frottage (stampa diretta su carta), il video, l’animazione e la performance. "Scolpire il vento di Francesco Bartoli interpreta le strategie di promozione culturale adottate dalla nostra amministrazione – ha detto l’assessore all cultura Gea Dazzi –, in particolare le collaborazioni attivate dall’artista hanno permesso di realizzare un’opera filmica che rappresenta lo straordinario valore e unicità del nostro territorio e che entrerà a fare parte della collezione permanente del museo".
"Saper disvelare in forma dialogica il valore del marmo e del valore del lavoro umano, comprendere insieme la potenza visiva del paesaggio e la sua effimera e cangiante bellezza, sono alcuni tra i livelli interpretativi che l’opera di Bartoli ci offre – aggiunge la direttrice del Mudac Laura Barreca –, e che grazie al supporto della Direzione generale creatività contemporanea del ministero della Cultura oggi questo sguardo diventa patrimonio condiviso e permanente". Una mostra che apre il Mudac alla città con iniziative che dalla scorsa primavera coinvolgono con manifestazioni artistiche e mostre.