CRISTINA LORENZI
Cronaca

Baglietto, la rotta verso il futuro Investimenti e commesse Nel 2027 lo yacht a idrogeno

Nove milioni per traghettare l’azienda verso sostenibilità energetica e nuove tecnologie. Nei padiglioni di Marina vengono prodotti gioielli del lusso, la linea Bertram e Navy.

Baglietto, la rotta verso il futuro Investimenti e commesse Nel 2027 lo yacht a idrogeno

di Cristina Lorenzi

CARRARA

Una tradizione da salvaguardare nello yachting di lusso, 170 anni di storia, qualità da difendere e il timone puntato dritto sul futuro. I cantieri Baglietto sono pronti alle nuove sfide che parlano di sostenibilità ed emissioni zero e fra nuove tecnologie e tradizione si configurano come uno dei rari brand che confezionano navi su misura, puntando, nei progetti a medio termine, a barche ibride alimentate a idrogeno. Tenendo il cliente al primo posto, la società della famiglia Gavio produce gioielli del mare nelle due yard della Spezia e di Marina di Carrara con numeri che configurano il marchio Baglietto fra le eccellenze della nautica internazionale.

I dettagli di una produzione partita dalla metà dell’Ottocento e che presto arriverà all’idrogeno, sono stati illustrati in un incontro con la stampa in cui il ceo Diego Michele Deprati ha parlato di prossime sfide, mercato sempre più vivace e investimenti recenti e futuri. I numeri di un’azienda che oltre ai due quartieri generali di Spezia e Carrara conta sedi nella Repubblica Dominicana, in Florida, Australia, sono stati illustrati dal direttore commerciale Fabio Ermetto che ha spiegato come nei 10mila metri dell’area Asi si realizzino yacht fino a 40 metri della linea Domus Baglietto, della Bertram, destinati alla pesca, e della Navy destinata alla Marina militare. Le navi sopra i 40 metri vengono invece realizzate nei 35mila metri quadrati della Spezia.

"Una storia italiana – è stato detto da Ermetto – che dal 2012 con l’azionista Gavio ha sempre messo al centro il cliente: Un’ascesa continua che è passata all’annessione dei cantieri Cerri nel 2011, di Navy nel 2012, di Bertram nel 2015. Alla Spezia si producono 4 o 5 yacht l’anno, con un forte investimento sul fotovoltaico che consente all’azienda di ridurre una fetta di spesa energetica. Più problematica la filiera a Carrara dove i 5 yacht l’anno che vengono prodotti sono costretti, per mancanza di infrastrutture a essere ultimati nelle rifiniture negli spazi spezzini con grave dispendio di costi. Su 28 barche costruite 17 sono già vendute. Questa è una delle peculiarità di Baglietto – ha spiegato Ermetto – 17 mega yacht costruiti senza cliente, senza una commessa, pronti per un mercato che tuttavia ripone in noi assoluta fiducia".

Con un portafoglio ordini di 356 milioni, 100 milioni di fatturato e 9 milioni di investimenti in tre anni, Baglietto punta alla fiducia che i nababbi di tutto il mondo continuano a riservare nella professionalità e nella competenza dei progettisti. Una storia che viene da lontano e che è arrivata a Bzero, il fiore all’occhiello di un’azienda fatta di 110 dipendenti (30 a Marina e 80 alla Spezia) con un indotto esterno di 250 lavoratori in terra apuana e oltre 600 nella città ligure. B zero è il progetto che proietta il marchio ligure direttamente nel futuro con una rotta dritta verso la sostenibilità e il risparmio energetico. Da qui navi ibride che fanno di Baglietto il primo cantiere al mondo capace di consegnare il pacchetto ibrido con batterie, generatore e motore diesel. A bordo un sistema che riesce a scindere dall’acqua di mare l’idrogeno dall’ossigeno e consentirà grande autonomia in rada e risparmio al distributore. Un passaggio graduale che il ceo Deprati conta di rendere operativo nel 2027. "Adesso stiamo familiarizzando con le nuove tecnologie e si tratta di convincere della bontà del progetto anche la clientela più diffidente. Il nostro obiettivo e raggiungere le zero emissioni. Il sistema Bzero consentirà di stare all’ancora 75 ore in perfetta autonomia e una navigazione fino a 7 nodi per 120 miglia". Se per quanto riguarda i paperoni del mare che per il 40 per cento sono americani, per il 40 nord europei e il resto asiatici si punta a offrire il massimo comfort e rendimento, lo stesso vale per la linea Navy che vanta commissioni della Marina militare con mezzi capaci di raggiungere alte velocità in mare e e nei fiumi e attracchi su spiagge con 20 uomini equipaggiati, droni e sistenmi di comunicazione avanzati.