Auto imbottigliate a Gragnola. Gli abitanti ‘diventano’ vigili. Ore per risolvere l’ingorgo

La deviazione nel centro causata dai lavori di ripristino della frana tra il paese e Pian di Molino . L’intervento di fissaggio della robusta rete metallica dovrebbe concludersi domani .

Auto imbottigliate a Gragnola. Gli abitanti ‘diventano’ vigili. Ore per risolvere l’ingorgo

Ingorgo nel centro di Gragnola

Gli abitanti del borgo si sono trasformati in vigili urbani per aiutare gli automobilisti rimasti imbottigliati fra le viuzze del centro. Questa la conseguenza della deviazione obbligata verso cui è stato dirottato il traffico per Monzone ed Equi. Così si presentava ieri mattina attorno alle 10,30 il centro di Gragnola, all’altezza di Via Castello dell’Aquila dove ormai da qualche giorno il traffico per Monzone,Vinca ed Equi Terme è deviato nello stretto vicolo che passa davanti la chiesa del paese. Dopo aver superato un ponte a schiena d’asino le auto sono indirizzate verso il Cimitero dove poi si allacciano sulla "bretella" per Cortila e da lì quindi per le varie borgate della Valle del Lucido. Il traffico nella popolosa frazione è rimasto bloccato: un ingorgo causato dall’impossibilità di procedere nella stretta via che passa davanti la chiesa parrocchiale dove le misure sono risicatissime ed è sufficiente che due monovolume si incontrino per paralizzare la circolazione.

E così è stato: in assenza di Vigili e di volontari della Protezione Civile, si è creato un ingorgo che ha bloccato per diverso tempo il traffico in ogni senso di marcia. Ma come è stato possibile? La deviazione nel centro storico è determinata dai lavori di fissaggio di una robusta rete metallica, fra gli abitati di Gragnola e Pian di Molino, nel punto dove l’inverno scorso una scarpata era franata sulla provinciale bloccandone la circolazione per diversi giorni.

Lavori che, pare, dovrebbero terminare domani. Per fortuna, tra improperi scanditi nelle lingue di mezza Europa, i volenterosi abitanti di Gragnola sono riusciti via via a far scemare l’ingorgo. È servito del tempo, ma hanno dimostrato soprattutto ai turisti stranieri nord europei rimasti intrappolati che l’Italia non è il Paese del Far West.

Roberto Oligeri