Attacco al porto. I balneari non ci stanno: "Se non esistesse non ci sarebbe erosione"

"Non sono le scogliere ad aver creato il problema. Ci hanno salvato". Pronta la replica alle affermazioni contenute nel progetto di Modimar. "Siamo sconcertati. E ora lo vorrebbero anche ampliare?".

Attacco al porto. I balneari non ci stanno: "Se non esistesse non ci sarebbe erosione"

Attacco al porto. I balneari non ci stanno: "Se non esistesse non ci sarebbe erosione"

"Se il porto di Marina di Carrara non fosse mai stato costruito, l’erosione galoppante sulla costa massese non ci sarebbe". E’ la reazione di Itala Tenerani, presidente del Consorzio Balneari Massa, alle affermazioni dichiarate nel progetto realizzato da Modimar srl per conto dell’Autorità Portuale e pubblicate ieri da La Nazione. "I guai per il nostro litorale sono cominciati proprio successivamente alla costruzione del porto – prosegue Itala Tenerani –. Le opere di difesa delle scogliere inizialmente furono fatte dalle Opere Marittime di Genova, intervenuti perchè era in pericolo l’incolumità dei centri abitati, delle strade litoranee e di certo non sono le scogliere ad aver creato il problema dell’erosione".

"Rimango basito – dichiara Marco Lucetti, coordinatore del Polo turistico apuano – dall’esternazioni imprudenti del documento dell’Autorità Portuale che sono sconcertanti. Fino a poco tempo fa anche l’amministratore Mario Sommariva sembrava concordare sul fatto che una delle cause dell’erosione del litorale massese fosse proprio la costruzione del porto di Carrara, invece oggi da queste affermazioni sembrerebbero essere le scogliere? Le mareggiate forti dell’ultimo mese hanno evidenziato come queste scogliere abbiano frenato la forza del mare che altrimenti avrebbe raggiunto l’area interna dei campeggi della Partaccia e dei viali retrostanti. Le opere artificiali costruite in zone costiere portano erosione, è accaduto nel Lazio, a Ostia e Fregene. Forse il porto non sarà l’unico responsabile dell’erosione, ma sicuramente gli studi hanno accertato che è uno dei principali attori. Non capisco poi perchè in tutti questi anni di studi, ricerche ed esperimenti non sia stata ancora trovata la soluzione per contrastare davvero l’erosione costiera".

"La nostra costa vive da troppi anni in uno stato di precarietà – sottolinea Andrea Genovesi, dell’associazione Campeggi Riuniti – e il porto è ormai conclamato essere una delle cause dell’erosione. Invece di prendere decisioni avventate, chiediamo un tavolo con le amministrazioni, l’autorità portuale e le categorie interessate per prendere visione dei progetti e per condividere le decisioni così da far convivere due settori economici della costa apuana".

"Ribadisco che le opere di difesa sono state necessarie per proteggere l’entroterra – prosegue Itala Tenerani – nessuno più di noi vorrebbe che il problema non esistesse, visto che viviamo e lavoriamo grazie alla sabbia. Purtroppo però il problema esiste e necessita una soluzione per tutelare l’ambiente, l’ecosistema e l’intero comparto turistico economico. Vorrei ricordare che subito dopo la costruzione del porto la spiaggia della Partaccia è arretrata 12 metri all’anno per 9 anni consecutivi. In merito al dragaggio della sabbia in porto va detto che è necessario per far entrare le navi. Se non ci fosse il porto, la sabbia sarebbe probabilmente arrivata sulla costa apuana trasportata naturalmente dalle correnti. Se venisse ampliato il porto e questo generasse ulteriore erosione, l’autorità portuale sarebbe disposta a investire risorse per tutelare il litorale in virtù della tanto sbandierata possibile convivenza dei due settori economici, strategici per il territorio?".