
Sull’intero arenile da Frigido a Lavello sono state trovate tracce di contaminazione della falda in particolare di metalli pesanti ma anche cloroformio o triclorometano. I valori sono messi in evidenza dall’analisi effettuata da Arpat, in contraddittorio con la ditta incaricata dal Comune. I superamenti ci sono, sia sui terreni sia sulla falda. Per quanto riguarda suolo superficiale e profondo, la concentrazione di Cromo totale è il doppio almeno rispetto alle concentrazioni soglia di contaminazione: rispetto al limite di 150 milligrammi per chilo nel suolo superficiale, i valori su Marina di Massa ad esempio sono 300 suolo superficiale e 583,7 per suolo profondo; nell’arenile di Ricortola e Partaccia 347 suolo superficiale e 352,8 suolo profondo. Superamenti anche del parametri Nichel, più contenuti, e di Vanadio.
Per quanto riguarda poi le acque sotterranee il parametro alluminio è quasi 5 volte il limite nella zona di Ricortola e Partaccia (961 microgrammi per litro); il ferro quasi 10 volte il limite nella stessa zona, 1.900 microgrammi per litro, e oltre 2 volte a Marina di Massa (414 microgrammi); il manganese arriva a 1.370 microgrammi per litro dalla ex colonia fino al Lavello, circa 27 volte il limite, e tre volte su Marina di Massa. Superamenti, comunque limitati, di pentaclorofenolo e cloroformio solo nel tratto di Ricortola e Partaccia.
Oltre alle ordinanze di divieto di utilizzo dell’acqua di falda, la prescrizione più importante impartita, il Comune di Massa, o chi per l’ente dovesse operare sull’arenile, dovrà inoltre attivare, come da richiesta della Regione, un "monitoraggio delle acque di falda per la ricerca degli inquinanti alluminio, ferro, manganese, pentaclorofenolo, cloroformio (triclorometano) che hanno mostrato superamenti delle concentrazioni soglia di contaminazione.
Il monitoraggio dovrà avere cadenza semestrale concordando con Arpat le modalità di campionamento dei piezometri e per una durata fino all’ottenimento di 3 campagne consecutive con verifica di assenza di contaminazione o fino alla attivazione del progetto di bonifica unitario della falda di Massa Carrara; i risultati del monitoraggio dovranno essere inviati alla Regione Toscana, ad Arpat e ad azienda sanitaria". Il Comune dovrà anche mantenere operativi i piezometri e renderli disponibili per il futuro progetto di bonifica unitario della falda.
Francesco Scolaro