‘Asia Store’ abusivo nella zona industriale. Scattano l’ordine di chiusura e la diffida

La polizia municipale ha confermato la violazione della legge regionale. I provvedimenti dopo il mancato rispetto della prima ordinanza di cessazione .

‘Asia Store’ abusivo nella zona industriale. Scattano l’ordine di chiusura e la diffida

‘Asia Store’ abusivo nella zona industriale. Scattano l’ordine di chiusura e la diffida

Per Asia Store, in via Catagnina a Massa, ora arrivano dal Comune l’ordine di cessazione dell’attività di vendita e la diffida ad adempiere. Atti in sequenza che derivano dai controlli effettuati dalla polizia municipale e che certo faranno discutere perché quel negozio, aperto da alcune settimane, era già da tempo nel mirino della bagarre politica. Era il 2022, il clima nella maggioranza del sindaco Francesco Persiani era tesissimo e da lì a poco si sarebbe aggravata la fattura destinata poi a sfociare nella fiducia di marzo 2023. L’allora presidente del consiglio comunale, Stefano Benedetti, era ormai schierato contro il suo stesso primo cittadino e aveva iniziato a sollevare dubbi sulla gestione del territorio da parte dell’amministrazione, mettendo nel mirino proprio l’apertura di un nuovo negozio, Asia Store, in zona industriale.

Stando agli strumenti di pianificazione urbanistica, in zona industriale il commercio è permesso ma solo se connesso ad attività produttive, o in qualche modo riconducibili a esse. Altrimenti serve una variante. Tutto sembrava finito ma ad aprile il negozio ha aperto e Benedetti, pur fuori dal consiglio comunale, era tornato alla carica con una lettera indirizzata al comandante della polizia municipale. Il 30 aprile la polizia va sul posto e il verbale è inequivocabile: violazione della legge regionale sul commercio per l’apertura di un negozio di vicinato di abbigliamento, calzature, cover per cellulari e altro senza Scia al Suap competente. Scatta la prima ordinanza del Comune di cessazione dell’attività. Il 7 maggio gli agenti della municipale tornano e accertano il mancato rispetto del provvedimento comunale. Da palazzo civico parte quindi un’altra diffida, firmata l’8 maggio, che ordina al proprietario di adempiere alla cessazione dell’attività entro 3 giorni. In caso contrario sarà avviata una procedura coattiva di chiusura con apposizione di sigilli.