Arte Teatro della Rosa monumento nazionale

Pontremoli, la gloriosa storia che ha portato lo scrigno di cultura alla ribalta nei secoli. Adesso il prezioso riconoscimento

Arte Teatro della Rosa monumento nazionale

Arte Teatro della Rosa monumento nazionale

Il Teatro della Rosa diventerà monumento nazionale. La proposta di legge per dare il riconoscimento a 408 teatri italiani è stato approvata alla Camera ed ora passa al Senato. In provincia di stessa sorte per altri due teatri: Guglielmi di Massa e Animosi di Carrara. Una storia affascinante quella del Teatro della Rosa. Sorse nel 1739 per iniziativa di 16 famiglie della nobiltà pontremolese: 33 palchetti diventati 48 nell’ampliamento del 1840 che cancellò il loggione poi riapparso dopo un altro restauro nell’immediato dopoguerra. La bomboniera pontremolese è più vecchia di 39 anni del Teatro della Scala di Milano. Ancora nel 1969 si diceva che il Teatro della Rosa era uno dei più vecchi teatri italiani in grado di funzionare in modo adeguato come il Barberini di Roma, il San Carlo di Napoli e il Carignano di Torino.

Le famiglie che diedero vita all’Accademia e alla decisione di costruire il teatro erano le seguenti: Anziani, Bologna, Bonaventuri, Caimi, Castellini, Damiani, Dosi, Galli, Noceti, Parasacchi, Pavesi, Petrucci, Ruschi Uggeri, Venturini e Zambeccari. Il loro motto era “Pungit et delectat”, le qualità della rosa che diede il nome al teatro. Fu un punto di riferimento per divertimenti e giochi, ma anche per portare la cultura del teatro in quella che diventerà “città nobile” nel 1778 grazie al Granduca di Toscana. Nel suo abbellimento furono coinvolti pittori del barocco come Antonio Contestabili che dipinse scenari e sipario. Un intervento di restauro del teatro era stato commissionato dall’Accademia nel 1969 ( l’inaugurazione col film “ C’è un uomo nel letto di mamma”). Poi nel 1982 l’edificio era stato chiuso al pubblico. Negli anni successivi anni ha ospitato la scuola teatrale di Goteborg diretta da Ingenar Lindh che, con i suoi corsi di pedagogia teatrale, ha richiamato a Pontremoli moltissimi allievi da tutta Europa.

La mancanza di uno spazio per incontri culturali, teatrali e cinematografici si era sempre molto fatto sentire e l’acquisto del Teatro della Rosa da parte del Comune venne a risolvere una esigenza socio-culturale molto sentita. Il teatro era costato alle casse comunali circa 900 milioni a cui si sono aggiunti una serie di finanziamenti pari a circa 3 miliardi di vecchie lire che hanno consentito di effettuare le prime opere. Importante era stato l’intervento economico della Bnl che aveva messo a disposizione, attraverso il Ministero dello spettacolo, un contributo pari alla meta dei costi del restauro del primo stralcio. L’opera fu inaugurata nel giugno 2001 dall’assessore alla cultura Iva Zanicchi. Ma il Teatro della Rosa poteva diventare comunale già 130 anni prima: l’allora presidente dell’Accademia Girolamo Giuliani aveva proposto al Comune la cessione gratuita dell’immobile con la sola esclusione dei palchetti. Rifiutò per non gravare eccessivamente sulle spese pubbliche.

N.B.