
Arte Le figure femminili di Gemma Manzoni
Una mostra di scultura tutta al femminile e infatti il titolo è esplicativo: “Figura di donna”. L’autrice è Gemma Manzoni, nipote d’arte (il grande Giacomo Manzù – in realtà Manzoni di cognome - era fratello di suo padre) ma già protagonista di una serie di mostre – personali e collettive – che ne dimostrano la capacità artistica e la propria originale creatività facendone una figura imprescindibile nel campo delle arti plastiche contemporenee. Stasera, alle 21, ci sarà il vernissage al Mug 2 di via Alberica, al secondo piano del Palazzo Vescovile, dove la mostra resterà aperta fino al 9 giugno (ogni giorno dalle 18 a ingresso libero). La direttrice del museo, Clara Mallegni, e il patron Vittorio Guidi introdurranno l’artista bergamasca che racconterà il suo percorso artistico e di vita; al termine dell’intervento sarà offerto un brindisi sul loggiato. Sarà presente Mario Locatelli, che è a capo della Onlus “Un cuore e un mondo” di cui il museo solidale apuano è propaggine.
Il bronzo è il materiale con il quale si esprime Gemma e in queste quindici opere esposte al Mug 2 è ovviamente la donna protagonista in ogni sua sfaccettatura. "Questo materiale – ci dice la Manzoni – è calore, è vita. Lavorandolo ho una sensazione molto forte". Come nasce Gemma artista ce lo dice lei stessa: "Ho sempre visto lo zio lavorare le sue grandi opere e ho sempre desiderato di averne una un giorno nell’arco della mia vita, ma anche per me comprarle era molto difficile. Così ho deciso di farmele da sola e ho cominciato a scolpire. L’ho fatto all’inizio giocando e poi ho sentito che cresceva dentro di me la voglia di continuare e di affermarmi come artista facendolo parallelamente al mio lavoro". Proprio la professione precedente di fisioterapista è stata propedeutica per la Gemma artista: "Ho proseguito i miei studi di anatomia proprio per sviluppare la figura come ideale da rappresentare e piano piano sono riuscita nel mio intento".
Le opere della Manzoni “nascono spontanee” ispirate a un rigoroso figurativo. In cui la donna è protagonista assoluta. "La figura femminile che rappresento – afferma – è sempre in movimento. Bella, flessuosa, si muove e vive di una propria luce". Le quindici opere esposte al Mug 2 sono tutte figure di donne, meno una che rappresenta una coppia, maschio e femmina a simboleggiare l’unione, l’amore. "La mia ispirazione è quella, anche se poi ho realizzato anche qualche bassorilievo e qualche figura animale. Solo una volta – ci racconta – ho avuto la commessa per una cosa molto moderna e l’ho realizzata". Gemma ha appena partecipato a una collettiva a Bergamo e ha poi in programma mostre un po’ in tutta Italia.
"La presenza di Gemma Manzoni – dice con soddisfazione la curatrice e direttrice del museo, Clara Mallegni – è un grande arricchimento per il nostro calendario di eventi. Questo ci dà la conferma che l’attività del Mug 2 va nella direzione giusta perché avere avuto l’attenzione di un’artista così importante ci dice che stiamo lavorando bene".