ANDREA LUPARIA
Cronaca

Arrivano i cervi sulla collina sopra l’Opa

Massimo Rossi, ex presidente di Federcaccia, l’evoluzione degli animali nei boschi sulle montagne e intorno alla città

di Andrea Luparia

Lo sapevate che sopra l’Opa, sulle colline che sovrastano l’Ospedale del Cuore, ci sono i cervi? A dirlo (c’è un filmato che lo conferma) è Massimo Rossi, storico presidente della Federcaccia. Ora non è più presidente ma anche la scorsa settimana è uscito con la doppietta in mano. Ed è forse uno dei maggiori esperti di fauna selvatica in provincia. La stagione venatoria è in pieno svolgimento e Rossi spiega che gran parte dei seguaci di Diana presenti nelle città e Lunigiana si sono specializzati nella caccia ai cinghiali. "Ce ne sono tantissimi, devastano i campi e ormai vanno sotto le case – spiega Rossi –. Io abito alla Rocca e li vediamo nei boschi dietro il castello Malaspina, nel parco di Villa Masoni (anche il cronista ha visto un cinghiale a due passi dal cancello del parco ndr.). Le squadre fanno il possibile per tenere il loro numero sotto controllo". E a proposito di numeri, dopo i cinghiali sui nostri monti ci sono i caprioli: "Iniziano ad essere tanti – prosegue Rossi – ma per loro c’è solo la caccia di selezione. Ci sono cacciatori che hanno fatto i corsi di abilitazione ma possono abbatterne solo un numero limitato, stabilito da Provincia e Ambito territoriale di caccia. E comunque adesso ai caprioli non si può sparare". Ma sui nostri monti sono arrivati anche cervi e mufloni. Questi ultimi sono sulle vette più alte, sia in Lunigiana che sulle Apuane, e sono ancora pochi. Più facile vedere, perchè vivono più in basso, i cervi. Come dimensioni sono almeno il doppio dei caprioli e anche loro cominciano a danneggiare le coltivazioni.

Questa sovrabbondanza di selvaggina, per di più di grosse dimensioni, ha cambiato le abitudini dei cacciatori. "Ora – rivela l’ex presidente di Federcaccia – la maggioranza spara ai cinghiali. Un gruppo minore si dedica a beccacce e fagiani. Qualcuno, ma ormai sono pochi, è nei capanni, per sparare agli uccelli migratori. Ma quest’anno di tordi e colombacci ne abbiamo visti pochi". Tornando ai cinghiali, i soli “concorrenti“ dei cacciatori sono i lupi. E talvolta ci sono stati anche degli incontri. Per la verità è quasi certo che avvengano molto spesso ma i lupi fanno il possibile per non farsi vedere. Qualche volta però capita. "Una squadra che andava ai cinghiali ha visto da lontano una coppia con due lupetti – spiega Rossi – . Li trovi quando vai in alto. Sono arrivati dietro ai cinghiali e se qualche volta scendono verso valle è perchè vanno dietro agli ungulati". Due curiosità. Non ci sono notizie di lupi che attaccano cacciatori ma se un cane da caccia si perde, rischia di fare una brutta fine. "Per un branco di lupi uno dei nostri cani, quando si perde, è solo una preda – commenta Rossi– difficile torni a casa". Pare anche ci siano stati cinghiali feriti dai cacciatori che sono finiti in bocca ai lupi. Sono sfuggiti ai seguaci di Diana perchè magari la ferita era lieve, ma ci hanno pensato i lupi a finirli.

L’ultimo dato riguarda una categoria che, se continua così, rischia di estinguersi. Parliamo dei cacciatori, non di animali. "Ormai in tutta la provincia saremo 2.5003mila persone – conclude Rossi – . E questo se sommiano gli appartenenti alle varie associazioni venatorie. E l’età media è elevata". Una volta le doppiette formavano un vero esercito, ora sono una minoranza. Chi fermerà i cinghiali?