Tragedia in Indonesia, il dolore di Massa per Andrea Manfredi

Il giovane è l'unico italiano che era sul Boeing caduto in Indonesia. Ieri nell'abitazione a Poveromo il mesto pellegrinaggio degli amici

Andrea Manfredi insieme a sua sorella Linda

Andrea Manfredi insieme a sua sorella Linda

Massa, 30 ottobre 2018 - «Io spero ancora che Andrea sia vivo. Vado in chiesa, i miracoli talvolta diventano realtà». E’ tutto in queste parole pronunciate da Roberta Briglia il dolore che ieri mattina ha toccato il cuore della famiglia di Andrea Manfredi, il 26enne che secondo le liste di imbarco si trovava a bordo del Boeing 737 che si è schiantato nel mare non lontana da Giacarta, in Indonesia. La famiglia di Andrea (papà Maurizio, mamma Sonia e Linda, la sorella gemella di Andrea) è chiusa nell’appartamento in via Fescione 58, a Poveromo. I carabinieri hanno bussato alla porta all’alba, portando la drammatica notizia. Poi è giunta la telefonata della Farnesina.

Il padre ha parlato più volte con i funzionari del Ministero degli Esteri che sono in collegamento con l’Indonesia. E proprio loro hanno fatto capire che il corpo non è stato trovato ma le possibilità che Andrea sia vivo sono minime. Alla fine, non riuscendo a reggere lo sconforto, papà Maurizio ha passato la cornetta a uno dei tanti amici di Andrea che sono corsi a sostenere la famiglia. Perchè tutto il mondo del ciclismo è sgomento per l’accaduto. «Avevo parlato con Andrea per convincerlo ad aiutarci – spiega Ferdinando Braconi, presidente provinciale Federazione ciclistica italiana – . Vogliamo avvicinare i ragazzi alla bicicletta. Lui era entusiasta di lavorare con i giovanissimi. Mi ha anche parlato dei suoi progetti. Tutto il mondo del ciclismo provinciale è vicino alla famiglia». Giuseppe di Fresco, dirigente sportivo e selezionatore della rappresentativa nazionale juniores, aveva incontrato Andrea due giorni prima della partenza verso l’Asia:

«LO CONOSCO da anni. Siamo andati tante volte ad allenarci insieme in bici. Volevo anche allenarlo, poi lui ha fatto scelte diverse ma siamo rimasti amici. Ci siamo visti due giorni prima della sua partenza per l’Indonesia. Ho promesso che la prossima volta ci vado anch’io con lui. E’ un bravissimo ragazzo, quando ha smesso per un problema fisico di fare attività professionistica ha aperto la sua ditta, la Sportek, per produrre computer da bici. La sede è a Massa ma la produzione in Indonesia». Il Comune ha già disposto il lutto cittadino quando il corpo di Andrea tornerà per il funerale.