“Amianto al Lavello”, scatta la bonifica nella discarica

Beccato un incivile, stava scaricando immondizia: furgone sequestrato e multa. Raccolte dal Comune di Carrara oltre 100 tonnellate di rifiuti (molti già differenziati)

Gli operai specializzati al lavoro per bonificare la zona devastata dai rifuti

Gli operai specializzati al lavoro per bonificare la zona devastata dai rifuti

Carrara, 7 aprile 2024 – Cento tonnellate di rifiuti rimossi. Più di dieci multe e procedimenti avviati. Un furgone sequestrato preso in flagranza di reato con sanzione di danno ambientale. Alla mega discarica del Lavello è partita la controffensiva del Comune. Tra odori, topi e rifiuti speciali si era aperta la rivolta dei residenti ormai stanchi delle condizioni in cui versava un’intera zona. "Adesso è terminata la fase dove abbiamo cercato di ripulire tutto ciò che potevamo differenziare. Al momento siamo fermi perché è stato trovato dell’amianto e deve venire una ditta specializzata". Un quadro della situazione per voce dell’assessore all’ambiente del Comune di Carrara, Moreno Lorenzini, che ha dato l’avvio alla pulizia dell’area.

“Quello che dobbiamo fare ora è di rimuovere gli ultimi rifiuti ed evitare che le persone possano tornare a dare vita a una discarica. E’ necessario installare delle telecamere e mettere in atto azioni che, come ufficio ambiente, erano già nel piano di presidio insieme alle organi di polizia". C’è poi anche la questione del campo nomadi "ormai ridotto a pochi elementi che ci abitano. Parliamo di decoro dell’area del Lavello e di un fattore sociale, per questo stiamo pensando ad azioni di ricollocamento e trasferimento di queste persone. Servirà al più presto un tavolo provinciale per discutere sulla cosa".

Una fetta di territorio che era diventata una vera e propria discarica abusiva con tonnellate di rifiuti distribuiti su circa 100 metri di strada. E proprio dall’allarme di danno ambientale è iniziata l’azione comunale quella dell’analisi dei sacchi per trovare elementi che potessero ricondurre le autorità ai responsabili. Cosi tra bombole, pannelli per la coibentazione, reti da cantiere e migliaia di sacchi neri sono stati trovati scontrini fatture e addirittura un biglietto della Carrarese con nominativo. "In un lavoro congiunto con Nausicaa, polizia municipale e forestale sono state notificate più di 10 multe e provvedimenti. Addirittura la forestale ha preso in flagranza un furgone che stava scaricando rifiuti con relativa multa al conducente e sequestro del mezzo". Ma le circa 100 tonnellate di rifiuti hanno un peso specifico importante.

“Il lavoro di rimozione degli abbandoni abusivi in zona lavello ha comportato un lavoro di grossa entità per il personale di Nausicaa - commenta il presidente della Multiservizi, Antonio Valenti -. Dopo un confronto con l’amministrazione di Carrara, abbiamo scelto di procedere all’apertura di numerosi sacchi, sia per provare a risalire agli autori degli abbandoni, sia per recuperare quanto più materiale possibile. Facendo questo, abbiamo rilevato un’assurdità, sopra a tutte: molti dei sacchi abbandonati erano di materiale differenziato. Alcuni, per esempio, contenevano tutta plastica, il che fa pensare che a monte ci fosse chi svolgeva una corretta raccolta differenziata. Questo rende ancora più incomprensibile l’abbandono successivo, perché i modi per conferire correttamente ci sono, basti pensare che la ricicleria di Avenza è distante poche centinaia di metri dal luogo degli abbandoni, lungo l’argine Lavello".

Ad ogni modo, l’apertura dei sacchi "ha permesso ai nostri operatori di separare i materiali buoni trovati al loro interno - prosegue Valenti -, avviandoli così al recupero. Ciò ha consentito anche di evitare di portare tutto quel materiale negli impianti di trattamento meccanico biologico che hanno costi sostenuti, necessari prima della messa a dimora nelle discariche con relativi costi di smaltimento. Ricordiamo infatti sempre che la raccolta differenziata serve a recuperare materiali utili per il riciclo, come plastica, vetro, lattine, carta, cartone, imballi, e così via. Tutti materiali che, se avviati verso i consorzi di filiera, possono essere valorizzati. Viceversa, il rifiuto indifferenziato è solo un costo per la collettività e per l’ambiente. Contiamo di ultimare il totale dei lavori entro la fine di aprile. Finora abbiamo rimosso circa cento tonnellate di rifiuti, ma abbiamo trovato diverse lastre di amianto, che dovrà farci attivare una rimozione specifica, secondo le procedure del caso".