"Ambientalisti corretti Non diffamarono Vagli"

Si chiude dopo cinque anni la causa sulla cava contro Franca Leverotti e il Grig . Respinta la richiesta di risarcimento da 5,5 dell’allora sindaco Mario Puglia

Migration

"Giustizia è fatta, dopo 5 anni. E’ una sentenza che rappresenta una vittoria anche per gli ambientalisti tutti perché al di là del contenuto personale traccia il cortile entro cui dobbiamo tenerci e muoverci per segnalare quello che non va ed evitare denunce di calunnia". Si affida a poche parole Franca Leverotti, ambientalista massese nota per le battaglie legate al mondo del lapideo sulle Apuane, per commentare la decisione del giudice del tribunale di Massa, Giovanni Maddaleni, che martedì potrebbe aver messo la parola fine alla causa civile aperta nel 2018 dall’ex sindaco di Vagli, Mario Puglia, in conto proprio e per il Comune che rappresentava come primo cittadino.

L’accusa rivolta a Leverotti e al Gruppo di intervento giuridico, Grig Onlus, era di diffamazione e di aver procurato un enorme danno d’immagine al sindaco e al Comune di Vagli. La richiesta: un risarcimento di ben 5,5 milioni di euro. Cifra spropositata. La mediazione fra le parti era impossibile: tentativo fallito nel 2018. Le accuse nei confronti di Leverotti sono cadute come un castello di carte di fronte al giudice Maddaleni che ha riportato tutte le contestazioni nell’alveo del legittimo diritto di critica e di libertà di espressione che la Costituzione e la Corte europea dei diritti dell’uomo riconoscono, non solo a chi esercita la professione di giornalista, a patto che si rispettino i limiti di "continenza, interesse pubblico, verosimiglianza". Limiti che Leverotti non ha mai superato.

La sentenza, in conclusione, stabilisce che Leverotti "si è sempre limitata a segnalare alle autorità preposte situazioni di potenziale irregolarità nella gestione delle cave e lo ha fatto al fine di sollecitare l’intervento di dette autorità a tutela di primari valori ambientali". E’ vero, può aver commesso alcuni errori perché la materia è molto complessa ma "senza mai fuoriuscire dai limiti della continenza, unitamente alla opacità dei rapporti tra Puglia e almeno uno dei concessionari, opacità rimasta tale a seguito della scelta dell’attore di avvalersi della prescrizione dopo essere stato condannato in primo grado per abuso di ufficio (in favore di uno dei concessionar) e falso, giustificava, in una con la rilevanza dei valori ambientali in gioco, le preoccupazioni e le perplessità che hanno indotto la Leverotti a dubitare della legittimità dell’azione amministrativa e a richiedere l’intervento delle autorità preposte". Respinta dunque la richiesta di risarcimento danni, Puglia e il Comune di Vagli condannati a pagare le spese legali di Leverotti e del Grig: 6.700 euro ciascuno oltre oneri accessori.