
di Andrea Luparia
Brusco cambia di ritmo nel processo per la tragica alluvione del 2011 che causò due morti ad Aulla e tantissimi danni in gran parte della Lunigiana. Mercoledì pomeriggio, davanti al giudice Valentina Prudente, si è svolta l’ennesima udienza che è terminata dopo le 19 ma alla fine il magistrato ha calendarizzato ben 4 udienze: una dietro l’altra. La prima il prossimo 27 gennaio, la seconda il 10 febbraio, la terza il 24 febbraio e la quarta il 10 marzo. E c’è la possibilità (badate bene, possibilità non certezza) che quella del 10 marzo sia l’ultima udienza e poi ci sia la sentenza. Ad oggi, infatti, devono sedersi al banco dei testimoni due testi della difesa e il professor Galanti, il perito chiamato dalla difesa dell’ex sindaco Roberto Simoncini, a dire se il piano di Protezione civile del Comune di Aulla era o non era valido. In teoria basterebbe la prossima udienza per ascoltare queste tre persone. Il problema (se così si può dire) è che poi oltre al pubblico ministero Marco Rapelli (che farà la sua requisitoria), prenderanno la parola come minimo 20 avvocati. Facciamo due conti: gli imputati sono 11 e le parti civili 14 (i parenti delle due vittime, diverse aziende più comitati e associazioni). Poi il giudice potrebbe anche concedere al Pm di replicare. Si vedrà. L’accusa, giusto ricordarlo, è disastro colposo. La prescrizione per il reato di omicidio colposo è scaduta 7 anni e mezzo dopo la data del fatto. Quella per disastro colposo scatta dopo 15 anni. In teoria nel 2026 ma in più occasioni (soprattutto nel periodo del covid) ci sono stati rinvii chiesti da questo o quell’avvocato. E questi periodi non si contano per la prescrizione. Tornando a martedì sera, ad estrarre il “jolly“ è stato l’avvocato Alessandro Ravani, che rappresenta una struttura commerciale gravemente danneggiata.
A proposito di responsabilità, il legale ha mostrato il famoso fax inviato alle 15,14 del 25 ottobre 2011 dall’allora sindaco di Pontremoli Lucia Baracchini alla Prefettura di Massa e alla Comunità Montana della Lunigiana. Un fax dove si dava l’allarme sulle precipitazioni in atto e si sollecitavano tutti gli enti ad attivarsi per limitare al massimo i disagi per la popolazione. Seduto al banco dei testimoni, l’allora capo della Protezione civile della Provincia ha confermato di aver ricevuto copia di quel fax.