
Sono cento le strutture agrituristiche della provincia di Massa Carrara. Due su tre di queste sono concentrate in Lunigiana, dove il settore attira mediamente trentamila presenze l’anno. Sono tutte impegnate a seguire, col fiato sospeso, l’andamento della pandemia. In attesa di capire potranno aprire le loro strutture e tornare a ospitare i clienti per il ponte di Pasqua e Pasquetta del 4 e 5 aprile, appuntamento che segna tradizionalmente l’inizio della stagione per molti di loro. Com’è facilmente intuibile, la voglia di una gita fuori porta per un fine settimana o anche solo per gustare un buon pranzo non manca.
Stando ai dati emersi dall’analisi di ColdirettiIxè sulle aspettative dei consumatori, oltre quattro consumatori su dieci (il 41 per cento) considerano la riapertura dei ristoranti una priorità seconda solo alla ripartenza della scuola. Ma l’attesa per eventuali nuove misure restrittive rischia di fermare i programmi di viaggio di un italiano su tre (il 32 per cento) per vacanze, gite fuori porta o visite a parenti e amici durante la ricorrenza pasquale. "Lo slittamento delle nuove eventuali misure di chiusura non più dalla domenica, ma dal lunedì successivo, è un ottimo passo in avanti. Gli incassi del weekend – spiega in una nota Francesca Ferrari, presidente Coldiretti Massa Carrara – valgono in questo momento l’80 per cento del fatturato settimanale".
Una vera boccata d’ossigeno per questo genere di attività, soffocate da un anno di pandemia. Senza contare che i ristoranti, così come gli agriturismi, adottano da sempre tutte le necessarie misure di sicurezza: dal distanziamento dei posti a sedere facilmente verificabile al numero strettamente limitato e controllabile di accessi, alla registrazione dei nominativi di ogni singolo cliente ammesso.
"Sono luoghi sicuri - aggiunge Ferrari – in grado di garantire il rispetto delle misure di distanziamento. Inoltre, i nostri agriturismi sono i luoghi anti-contagio per antonomasia. Le strutture sono spesso situate in zone isolate della campagna, in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e di posti a tavola, con ampi spazi all’aperto. Sostenere il turismo in campagna significa evitare il pericoloso rischio di affollamenti nelle città".