REDAZIONE MASSA CARRARA

Agnello di Zeri al top E’ il re della tavola

Richiesta molto alta e gli allevatori hanno lavorato per soddisfare il mercato. L’alimento presidio Slow food

Il re della tavola per le festività pasquali è l’agnello di Zeri. La richiesta anche quest’anno è stata molto alta e gli allevatori locali hanno faticato non poco a soddisfare il mercato. L’agnello zerasco che è presidio Slow Food è anche nella classifica delle cento specialità gastronomiche dell’"Arca del gusto" un’associazione nazionale con sede a Torino che promuove la tradizione della gastronomia italiana ed è stato al centro dell’attenzione in numerose trasmissioni televisive. L’origine del prodotto è comprovata dalla marcatura effettuata con timbro apposito dal tecnico preposto al controllo e da un certificato. Gli agnelli sono molto richiesti per il sapore squisito della loro carne, saporita e tenera e vengono macellati tra i 22 e i 26 chilogrammi di peso. Ma il menù pasquale era molto variegato, la festa religiosa era anche l’occasione per mangiare piatti che uscivano dall’ordinaria quotidianità. Che cosa cucinavano per Pasqua le nonne di Lunigiana ? Sul desco non potevano mancare testaroli, lasagne tordellate, tortelli di verdura o le zuppe di erbe selvatiche. Tra i secondi piatti oltre all’agnello cotto nei testi con le patate di montagna e mistura di carciofi, zucchini e cardi fritti, coniglio in umido, polpettone, valigette di carne ripiene. Senza dimenticare il cappone arrosto affogato nella casseruola di terra con gli sformati di cavolfiori spinaci e carote. Poi torte d’erbi, barbotta con farina di mais e cipolle, focaccette e panigacci con salumi. Al dolce arrivano in tavola la tradizionale "mesciada e il canestrello. Alla fine per digerire un bel bicchierino di "strozzapreti" un liquorino prodotto con l’infusione nell’alcol di bacche di prugno selvatico. N.B.