NATALINO BENACCI
Cronaca

Il mistero degli aerei caduti sui monti svelato sabato 17 al Museo di S.Caprasio

L'incontro ad Aulla. Dopo la guerra la mamma di un pilota tedesco fece un drammatico appello in Lunigiana

Gli effetti di un bombardamento alleato sulle città del Nord Italia durante la seconda guerra mondiale (foto di repertorio)

Massa, 14 febbraio 2015 - A settanta anni dalla fine della guerra sono rimaste tracce degli aerei che si sono scontrati sui cieli di Lunigiana? Ricordi, foto, documenti inediti e ricerca di reperti dispersi nel terreno saranno oggetto della conferenza di Antonio Pagani che si terrà sabato 17 febbraio alle 15,30 nel museo di San Caprasio in occasione dell’assemblea annuale del sodalizio culturale. Con un gruppo di amici Pagani ha svolto indagini appassionanti nei siti impervi dove gli aerei sono caduti, a partire dalla zona di Zeri dove alla Dolce il 30 dicembre 1944 precipitò un aereo Dakota americano con nove aviatori inglesi e americani impegnati nei lanci di armi e materiali ai partigiani.

A Giovagallo il 26 aprile 1944 cadde in combattimento un aereo tedesco e a fine guerra la madre del pilota fece commoventi ricerche per recuperare la tomba del figlio: prometteva di curare le tombe di 10 caduti italiani in Germania se una madre italiana avesse curato quella del suo giovane figlio. A partire dal 1943, con l’intensificarsi dei bombardamenti e dei mitragliamenti degli Alleati sui luoghi strategici dei polverifici e dei depositi di armi, furono centinaia le incursioni aeree sul cielo della Lunigiana e diversi aerei da combattimento precipitarono, quasi sempre per guasti o scontri in formazione. Di quegli incidenti aerei si è molto parlato nella tradizione orale, ma quasi mai se ne è scritto e spesso sono nate vere e proprie leggende metropolitane, a partire da macabri ricordi della spoliazione dei beni dei piloti morti, dagli stivali persino ai denti d’oro.

La verità su quegli episodi tragici che, come sempre accade con le tragedie, finirono per diventare un’attrazione che portò sui luoghi del disastro curiosi e militari tedeschi, arriva ora dalle accurate e preziose documentazioni scritte e orali raccolte da Antonio Pagani del gruppo ricerche archeologiche aeree, dedicate ai segni lasciati nel territorio da episodi della guerra aerea. Non mancheranno, nella relazione, foto rare e inedite dei raid aerei che colpirono Aulla e molti altri centri della Val di Magra. In occasione della conferenza l’Associazione presenterà i bilanci economici e delle attività svolte lo scorso anno e programmate per il 2018 e procederà al rinnovo del tesseramento .