REDAZIONE MASSA CARRARA

Accoglienza sotto pressione "I posti liberi stanno finendo Così diventa davvero difficile..."

Provincia in ginocchio: i vertici dei Comuni della costa chiedono collaborazione al Governo. Lorenzetti: "Siamo al limite: se continuiamo così, a breve organizzeremo delle ’tendopoli’".

Accoglienza sotto pressione "I posti liberi stanno finendo Così diventa davvero difficile..."

L’accoglienza è sotto pressione con più di 600 persone sbarcate nel porto di Marina di Carrara le cooperative alzano le mani sui posti a disposizione omai ridotti all’osso. Si parla di overbooking, cioè che il numero di accolti è superiore ai posti disponibili. Sono le stesse cooperative a dire che "per essere un porto sicuro serve una pianificazione studiata dove le istituzioni devono dotarsi di strutture idonee per l’ospitalità". Chi gestisce i centri di accoglienza straordinaria ha le idee chiare: "abbiamo raggiunto la capienza massima nei nostri centri c’è chi è già oltre il numero consentito, non siamo calibrati per un afflusso così grande di persone".

Le amministrazioni comunali si sono già espresse in vari frangenti rimarcando il fatto che sia necessaria una maggiore rotazione tra i porti. "Massa è in prima linea per accogliere i migranti – spiega il sindaco Francesco Persiani –: abbiamo accolto diversi minori non accompagnati come nel resto della provincia. Stiamo seguendo da vicino la cosa ma la situazione è diventata difficile con ricadute anche sul Comune. Spero che il presidente della Regione Eugenio Giani, trovi un accordo con il Governo per un sistema di accoglienza calibrato a quelle che sono le nostre disponibilità".

Ma non è solo un fattore di posti a disposizione, manca anche il personale addetto all’accoglienza con volontari, sanitari e mediatori culturali che si trovano a superare le 12 ore al giorno di lavoro perchè nessuno li può sostituire. Tanti gestori dei centri stanno facendo marcia indietro: non rientrano più nei costi. Così gli sbarchi aumentano e le strutture diminuiscono . A reggere il colpo ma lanciando un segnale di allarme è Sara Vatteroni della cooperativa Casa Betania che a seguito dell’ultimo sbarco del 19 luglio con 206 migranti aveva parlato di emergenza posti. "Uno degli ultimi profughi scesi dalla Geo Barents l’ho dovuto far dormire sul divano perché non c’erano posti - racconta -. Altri miei colleghi sono già oltre il numero consentito".

Il punto è che le persone non possono essere messe tutte insieme, questo è uno degli elementi da tenere di conto quando si valuta la disponibilità ma "bisogna dividerle per sesso, nucleo famigliare, nazionalità perchè hanno usanze troppo diverse, eventuali casi psichiatrici - prosegue -. Ma poter scegliere vuol dire avere spazi a disposizione, cosa che è diventata difficile . Si è venuto a creare un problema di risorse, con una situazione che si sta degradando sempre di più".

Segnala molta preoccupazione tra le istituzioni anche il presidente della Provincia Gianni Lorenzetti: "Non ci sono più posti per i minori. Basta guardare anche gli altri comuni della Toscana che qui si fa finta che il problema non esista. Se continuiamo di questo passo saremo costretti a fare come fanno gli altri, allestire tendopoli, ma questo non è dignitoso. Una parte politica ci ha propinato slogan sull’immigrazione per 20 anni e adesso non fa nulla di concreto per accogliere queste persone. C’è stato un gran parlare, ma azioni concrete poche. La nostra provincia è sempre pronta ad accogliere le persone, ma così diventa veramente difficile. E pensare che queste persone restano qui alcune settimane, le loro destinazioni sono Francia, Germania, solo per citarne alcune...".

Poi c’è la sindaca di Carrara, Serena Arrighi che si concentra sul prossimo sbarco. "Quello di martedì sarà il sesto sbarco al porto di Marina dall’inizio dell’anno. Carrara c’è, c’è sempre stata e ci sarà sempre anche in futuro per prestare accoglienza a chi fugge da guerre e fame. Tutti i migranti a bordo della Open Arms una volta a terra saranno accompagnati a Imm-Carrarafiere dove riceveranno cure e assistenza secondo un protocollo che in questi mesi, sotto la guida della Prefettura, abbiamo sempre più affinato".