REDAZIONE MASSA CARRARA

A Villa Schiff ’Issur Baku e i colori del ricordo’ di Sergio Rossi

Sfondo blu con le note del mare e colori accesi, luminosi; e ancora, volti rudi, scavati con il sole e la luna che accompagnano il quadro ricordando lo scorrere del tempo. Sono questi i tratti distintiti di Sergio Rossi artista massese, classe 1953, in mostra a Villa Schiff fino al 30 luglio con l’evento “Issur Baku-I colori del ricordo”.

"Nei miei quadri – spiega Rossi – i ricordi, l’immaginazione, la fantasia, si fondono fra di loro creando un’esplosione di colori. Il critico d’arte Daniele Terzoni è riuscito pienamente a interpretare ciò che esprimo nei miei dipinti usando due termini che mi hanno particolarmente colpito: il primo è “horror vacui”, terrore del vuoto e nell’arte indica l’atto di riempire completamente l’intera superficie del quadro con particolari finemente dettagliati. Il secondo “onirico” ovvero una rappresentazione fantastica, immaginifica, sognante, irreale, visionaria. In effetti i miei quadri nascono dal mio vissuto e dai racconti fantastici della mia infanzia che io ho trasportato nelle tele rendendoli visibili a tutti e, come mi ripeteva mio babbo Carlo, scultore massese, “l’arte non riproduce ciò che è visibile ma rende visibile ciò che non si vede”".

"Con questa mostra confermiamo tutta la volontà dell’amministrazione di supportare l’arte come momento di condivisione e crescita per una comunità – spiega la consigliera Eleonora Petracci –. Ringrazio Rossi per aver voluto esporre qui in Villa le sue opere e spero che sia la prima di una serie di eventi da poter organizzare insieme. Villa Schiff è una scenografia naturale per l’arte".

Ma chi è il mago? "Il soggetto con il cilindro è un prestigiatore anzi è il prestigiatore Carlo Rossi, mio babbo, il cui nome d’arte era mago Issor – spiega Sergio Rossi –. Il babbo mi raccontava fin da bambino sempre la storia del mago Baku che viveva in un rudere sul Monte di Pasta e io nella fantasia lo immaginavo come un luogo magico e misterioso. Da adulto ho voluto approfondire se veramente il mago Baku fosse esistito e ho scoperto che era un famoso prestigiatore fiorentino degli anni ’60, il suo nome era Carlo Bianchi e proveniva da una famiglia aristocratica vissuta nel periodo della rivoluzione francese tanto che lo stesso Bianchi si definiva un nobiluomo di sinistra. Quindi il mago Issor e il mago Baku hanno le loro origini nella mia infanzia e si fondono tra loro in un unico nome, quello che adesso mi appartiene: Issor Baku".