
Mario Calevro si sta adoperando per creare un nucleo, una comunità, per evitare nuovi suicidi
Massa, 3 gennaio 2019 - «Lo scorso anno si sono suicidate tre persone a Castagnara, una zona con solo 2mila abitanti (tra il borgo storico e il Villaggio Castagnara). Spesso siamo soli, tristi, non sappiamo cosa fare. Siamo agitati, nervosi, ci sentiamo dominati e sopraffatti dalle difficoltà della vita. Capita a ognuno di noi, nessuno escluso.
E’ per questo che dobbiamo educarci alla condivisione e alla difesa dei valori cristiani e comunitari, costruendo solidarietà morale e spirituale». A parlare così non è un sacerdote e nemmeno un politico ma Mario Calevro. E’ un pensionato che abita a Castagnara dal primo ottobre 1957 e ha visto il paese trasformarsi radicalmente: e non in meglio. «Una volta era un paese agricolo, ora è completamente cementificato. Una volta c’era la Selva, una foresta di alberi in cui vivevano piccoli animali. Era un luogo vivo, animato, di una bellezza selvaggia. Poi quel luogo venne completamente stravolto. Ironia della sorte l’hanno chiamato Villaggio Castagnara, un nome che tradisce il significato di villaggio, perchè è tutto meno che un villaggio». Calevro spiega che attraversando a piedi questo insieme di palazzi «i miei occhi sono ciechi, non vedono le persone, i cuori che pulsano e gemono. Non vedono più le gioie o le sofferenze fisiche e spirtuali delle persone».
Per aiutare le persone ad incontrarsi, conoscersi e aiutarsi, Calevro ha proposto due incontri settimanali: il mercoledì e il giovedì, dalle 9,30 alle 12, presso il centro commerciale di Castagnara (nei pressi del supermercato Conad). Intendiamoci: dietro non c’è alcun partito e non vengono nemmeno distribuiti pacchi dono: «E’ una libera iniziativa di alcuni cittadini per il reciproco sostegno morale e spirituale – spiega Calevro – . Vogliamo comunicare, iniziare a condividere il percorso della vita. Dobbiamo cercare di vivere insieme come meglio possiamo, con i nostri strumenti e il nostro amore. E questo bisogna farlo con i fatti, non con le parole».
Mario Calevro ha chiamato questo percorso «Passo, passo, trovo me stesso». Agli incontri qualcuno ha già partecipato. Poche persone, ma non stiamo parlando di una metropoli. E dato che si parla di valori cristiani e comunitari, un cristiano è il sale: non servono grandi quantità.