La fumata ancora non c’è stata sul doppio fronte Ghiviborgo e Viareggio. Ma arriverà a breve. C’è chi se l’aspetta bianca, chi se l’aspetta nera e soprattutto chi se l’aspetta... bianconera. A Viareggio una città intera attende con ansia la Serie "D", pur in questo caso (se l’affare andrà davvero in porto) ottenuta non per meriti sportivi (come, invece, aveva fatto nelle tre stagioni precedenti), bensì per l’acquisizione economica di un titolo sportivo. In realtà, tecnicamente non è proprio questa la descrizione giusta di ciò che potrebbe verificarsi a stretto giro di posta: infatti non si può parlare di "comprare" il titolo sportivo, dato che non è un bene "commerciabile".
Sarebbe, in realtà, una sorta di fusione che potrebbe prevedere l’entrata della dirigenza viareggina nella "governance" del Ghiviborgo, con, poi, un susseguente cambio di denominazione, sede e campo da gioco (da spostare dal "Bellandi" di Ghivizzano allo "Stadio dei Pini" di Viareggio). Chiaramente, però, è, comunque, un’operazione complicata che prevede movimento di parecchio denaro.
Il Ghiviborgo ha un po’ calato le proprie pretese iniziali, sembra; ma, adesso, non scende più, restando fermo sulla cifra stabilita. Il Viareggio vorrebbe, in, parte rientrare economicamente, riuscendo a "piazzare" la "propria" Eccellenza altrove, con similari modalità d’incorporazione. Tramontata la pista Pontremolese, ecco che potrebbe (ri)spuntare il Pietrasanta che aveva già manifestato interesse per una simile operazione con il Real Forte Querceta (poi arenatasi) e che può esser ingolosito da quella categoria accarezzata nelle ultime due annate.
Intanto per la panchina del Viareggio torna a ballare il nome di Simone Venturi, forse in uscita dal Tau e ottimo profilo per la "D". In caso di Eccellenza, in pole position resta Walter Vangioni.
Simone Ferro
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