Pazienza in pole position per una Lucchese “green“

Spunta un nuovo nome per la panchina. La prossima settimana si dovrebbero conoscere le linee guida sul piano tecnico

Anche se bisognerà aspettare la prossima settimana per conoscere le linee guida della nuova Lucchese sul piano strettamente tecnico per la prossima stagione, da alcune esternazioni fatte dall’Ad Ray Lo Faso, sia in tv che sui social, tutto lascia pensare che il futuro organigramma sportivo, ma non solo, sarà completamente diverso da quello degli ultimi 4 anni, con gli ultimi due che hanno visto la squadra chiudere all’ottavo posto e far salire alla ribalta diversi giovani, che alla fine dello scorso campionato hanno portato nelle casse sociali oltre 350mila euro legati al minutaggio.

Giovani come Quirini (classe 2003), come Alagna (classe 2002), come Rizzo Pinna (classe 2000), come Visconti (classe 2000), che non solo hanno inciso poco sul foglio paga, ma che sono stati “attenzionati“ da alcune società, non solo di serie C e che attorno ai quali potrà essere costruita una Lucchese ambiziosa, come piace alla nuova dirigenza. Sempre in tema di giovani scoperti e portati a Lucca da Deoma c’è un ragazzino, oggi di 16 anni, Carmelo D’Antona, siciliano di Campobello di Licata, che ha giocato nella under 17 rossonera e che era in panchina in Coppa Italia con l’Entella, del quale si parla un gran bene. Sono loro il patrimonio lasciato dalla precedente gestione tecnica, che dovrà essere salvaguardato, assieme a quelli più esperti come Tumbarello, Tiritiello, Benassai, Coletta, Cucchietti che rappresentano lo “zoccolo duro“ di una squadra, che nelle intenzioni della dirigenza sarà guidata da un tecnico giovane, emergente, come Occhiuzzi, come Tabbiani (ormai però a due passi dal Catania), come Fontana, oppure come Michele Pazienza, 41 anni da San Severo (Foggia), che quest’anno ha portato il Cerignola ai play-off di serie C.

Ecco. Pazienza, il cui nome è stato accostato nelle ultime ore alla Lucchese, sarebbe il “profilo“, che risponderebbe ai requisiti che Mangiarano e Lo Faso stanno cercando. L’ex centrocampista che da calciatore ha indossato, tra le altre, le maglie di Udinese, Fiorentina, Juventus, Bologna, dopo aver attaccato le scarpette al chiodo, nel 2016 ha guidato la Berretti del Pisa, poi è stato… promosso in prima squadra in sostituzione di Gautieri, per poi essere a sua volta esonerato. Successivamente Pazienza ha allenato il Siracusa, in serie C, senza però portare a termine il campionato. Nell’estate del 2020 è diventato allenatore del Cerignola in serie D, dove ha vinto il campionato. Quest’anno, come detto, ha disputato i play-off, perdendo contro il Foggia. Si dice che anche il Crotone abbia fatto un pensierino su di lui.

Ma giovane non sarà soltanto l’allenatore, perché giovane, anzi un esordiente, sarà il direttore sportivo, perché la scelta sarebbe caduta su Felice Evacuo, che si è diplomato di fresco a Coverciano. Il fatto che la nuova Lucchese avrà un volto fin troppo “green“ non significa che non possa avere delle ambizioni, che la società dovrà evidentemente quantificare il giorno in cui verrà dato l’annuncio ufficiale sul nuovo organigramma. Come sempre sarà fondamentale mettere a segno quei 6-7 acquisti di spessore, in tutti e tre i ruoli e in particolar modo in prima linea, da affiancare ai giovani, che ci sono già e ad elementi affidabili come Tiritiello, Tumbarello e Benassai.

E’, dunque, nella scelta degli “over“ che la società dovrà mettere le maggiori risorse economiche in modo da avere una Lucchese competitiva.

Emiliano Pellegrini