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Lucca

Mattiello, l'infortunio choc, il medico: "Sarà solo un brutto ricordo"; delegazione del Chievo in visita al giocatore

Il talento di Fornaci di Barga, di proprietà della Juve ma in prestito alla squadra veronese, si è fatto male durante Chievo-Roma nello scontro con Nainggolan #forzamattiello: TUTTI CON FEDERICO / INFORTUNIO CHOC PER MATTIELLO / CHI E' FEDERICO MATTIELLO

Il Chievo da Mattiello: da destra il presidente Campedelli, quindi il dottor Zorzi e la delegazione

Lucca, 10 marzo 2015 - L'operazione a Federico Mattiello è perfettamente riuscita e "quando tornerà a giocare la frattura esposta sarà solo un brutto ricordo". Così il professor Claudio Zorzi che ha guidato l'equipe medica che all'ospedale Sacro Cuore di Negrar ha operato il giocatore. Uno scontro di gioco terribile quello del giocatore della Juventus ora in prestito al Chievo durante Chievo-Roma. Lo scontro con Radja Nainggolan, la gamba che si piega, con frattura esposta di tibia e perone: un vero incubo ma che presto sarà un ricordo. Il campione di Fornaci di Barga sorride nella foto comparsa sul suo profilo Instagram. Il presidente del Chievo Campedelli e una delegazione di giocatori sono andati a trovare Mattiello in ospedale a Verona. Una visita gradita. Sorrisi e abbracci per un giocatore arrivato a Chievo solo a gennaio ma già entrato nei cuori di tutti non solo per il suo talento. Mattiello è appunto originario della provincia di Lucca, abita a Fornaci di Barga e la famiglia è molto conosciuta perché gestisce un negozio di articoli sportivi proprio a Barga. Tantissimi i tifosi toscani che hanno mandato a Mattiello un pensiero e un messaggio. Il suo ritorno in campo sarà con ogni probabilità a ottobre. Adesso c'è il grande impegno della lunga riabilitazione. Tutti sono convinti che il giocatore, con un grande futuro davanti, vincerà agilmente la sfida. 

»L'intervento - afferma - dal punto di vista tecnico è andato molto bene. Chiaramente trattandosi di una frattura scomposta si deve stare molto attenti perché quando c'è un'esposizione con lesione delle parti molli della cute qualche rischio c'è sempre. Stiamo seguendo bene il ragazzo affinché non insorgano infezioni«. »Prima di operare abbiamo fatto una tac per essere tranquilli e abbiamo scelto di mettere una placca e non un chiodo: la scelta ci sembra molto buona - continua Zorzi - e la sintesi è venuta bene, adesso tocca a lui guarire. L'intervento è durato un paio d'ore«. Il medico tiene a precisare che l'equipe sanitaria »ha voluto procedere lentamente proprio per fare le cose alla perfezione. Quando avviene un incidente di questo tipo la giovane età aiuta sempre nella fase di recupero. Quando guarirà bene la frattura lui avrà solo un brutto ricordo di questa esperienza«.