REDAZIONE LUCCA

Voleva comprare un’auto sul web Lo truffano clonando l’assegno

Le trappole del web sono costate care ad un signore di Grosseto che pensava di acquistare una macchina e invece si è ritrovato con un pugno di mosche in mano. Le indagini della guardia di finanza, però, hanno permesso di ricostruire in parte l’accaduto per il quale è stata condannata per truffa, in concorso con ignoti, una signora che risulta residente a Lucca, Barbara Weiss. I soldi, infatti, sarebbero finiti sul suo conto corrente, ma a fare da intermediario per la vendita è stato un altro soggetto, un uomo la cui identità è rimasta ignota, che si sarebbe presentato all’acquirente come il fratello della signora Weiss. Ma andiamo con ordine.

La vittima del raggiro vede l’annuncio della vendita dell’auto, una Porche, su un sito internet. Interessato all’acquisto contatta il numero di telefono indicato. A rispondere è un uomo che si presenta appunto come un parente della signora Weiss, proprietaria dell’auto. Alla telefonata fa seguito poi anche un incontro di persona durante il quale l’aspirante acquirente, accompagnato da alcuni amici, vede l’auto al quale è interessato. A distanza di qualche giorno, convinto di comprarla, effettua un assegno circolare di 25mila euro e chiede un secondo appuntamento per ultimare l’acquisto, ma il presunto intermediario gli chiede di inviargli una foto dell’assegno su whatsapp. Così fa, dopodiché l’intermediario non si presenta ai successivi appuntamenti, rinviando per due, tre volte. Insospettito l’uomo si reca in banca dove scopre che l’assegno era stato già incassato, attraverso uno sportello automatico di Roma.

Dalla foto erano quindi riusciti a clonare l’assegno e a prendere i soldi. Dalle indagini è poi emerso che la somma era stata versata su un conto aperto a Lucca e intestato alla signora Weiss, sul quale, tra l’altro, apparivano diverse operazioni ingenti, alcune più o meno della solita cifra, effettuate in pochi giorni. Il conto corrente è stato quindi bloccato e confiscata la cifra giacente, intorno ai 22mila euro. La signora Weiss è stata condannata dal Tribunale di Lucca a 8 mesi di reclusione con la sospensione condizionale subordinata al pagamento integrale del risarcimento del danno, quindi 25mila euro, la cifra pattuita per l’acquisto.

T. S.