Veronesi non molla e va all’attacco del PD

"Si lamenta proprio chi non è venuto alle riunioni, Raspini e Mammini mi diffamano...". "Io candidato? Non vedo incompatibilità"

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Il maestro Alberto Veronesi non molla e anzi rilancia. Il presidente del Comitato per le Celebrazioni Pucciniane (nominato dall’ex premier Mario Draghi) nonché presidente della Fondazione Puccini (nominato dal sindaco Mario Pardini) è sempre più al centro delle polemiche per la gestione del Comitato stesso, divenuto oggetto di interrogazioni parlamentari e regionali, ma non intende arretrare di un passo, nemmeno nel caso di una sua possibile candidatura con Fratelli d’Italia alle elezioni regionali lombarde.

Nella giornata di ieri si sarebbe dovuta tenere una riunione informale del Comitato stesso per fare il punto, ma una indisposizione dello stesso Veronesi ha fatto slittare l’incontro a lunedì prossimo. Veronesi, però, ribadisce che è tutto sotto controllo e che il can can montato sarebbe frutto solo di una polemica politica. Per quanto gli stessi sindaci di Lucca, Viareggio e Pescaglia gli abbiano scritto nei giorni scorsi per chiedere chiarimenti, preannunciando azioni in mancanza di essi.

"Fa ridere – spiega Veronesi – che chi si lamenta, a partire dalla Provincia di Lucca e dalla Regione Toscana, è proprio chi non è venuto alle riunioni del comitato. I sindaci li ho sentiti e le loro richieste sono in cima alle priorità: alla loro giusta richiesta di chiarimenti ho risposto con una lettera molto dettagliata di 14 pagine. Non sono certamente i sindaci il problema, è semmai la strumentalizzazione politica,come è normale che sia visto che siamo in campagna elettorale".

"Quanto alla mia possibile candidatura, non mi pare esista un reato di opinione o un motivo per cui debba rimettere il mandato. Sto svolgendo questa attività gratuitamente e il Comitato sta facendo tutto quello che doveva fare, sono ottimista per il futuro, anche se mi pare paradossale che alcuni degli destinatari dei fondi non si presentino alle riunioni".

Veronesi non risparmia una dura replica anche alle critiche mosse da Francesco Raspini e Serena Mammini, consiglieri comunali del Pd. "In relazione al comunicato stampa dei signori Raspini-Mammini – aggiunge – rilevo che le loro parole altamente diffamatorie nei miei confronti saranno valutate nelle sedi opportune. Valutazioni sulla mia carriera, che va da Vienna a New York a Salisburgo, non competono certo a Raspini, che mi sembra non sia mai uscito dalla Toscana. E aggiungo che tutto ciò che è stato approvato dal Comitato è stato monitorato dal revisore dei Conti nominato dal Ministro della Cultura, seguendo procedure approvate all’unanimità dal Comitato stesso".

"Se Raspini fosse a conoscenza di malversazioni o di amministrazione tesa a fini personali – conclude Alberto Veronesi – lo stesso non dovrebbe fare comunicati stampa, ma recarsi in Procura. Il malumore c’è in città, caro Raspini, non per Veronesi, ma nel sentire le fandonie e le falsità totali che dite ogni giorno".