
I Carabinieri Forestali (foto d'archivio)
Lucca, 2 dicembre 2023 – Trafficavano in maniera illecita scarti provenienti dalla lavorazione tessile, oltre ad aver invaso dei fabbricati per creare quella che secondo gli inquirenti diventavano poi delle vere e proprie discariche. Con queste accuse i carabinieri del gruppo Forestale di Firenze e Lucca hanno eseguito, su disposizione della Dda, un provvedimento di fermo a carico di due persone, un siciliano, 46 anni, da tempo residente in provincia di Lucca e un empolese 50enne.
Provvedimento di fermo anche per un terzo indagato, un 48enne senza fissa dimora, che risulta però irreperibile: probabilmente è all'estero. I tre, hanno ricostruito le indagini del gruppo Forestale avviate nei primi mesi del 2023, prendevano in locazione i capannoni per stipare gli scarti tessili, pagavano il canone per alcuni mesi e poi facevano perdere le proprie tracce. I depositi e le aree circostanti saturi di balle di scarti, si trasformavano in discariche abusive.
Il traffico di rifiuti, secondo quanto ricostruito, avveniva tra le province di Lucca, Pistoia e Arezzo. Ognuno dei tre avrebbe avuto un ruolo secondo la Procura. C'era chi si occupava di prendere i contatti con le agenzie immobiliari, siglare i contratti di locazione e prendere in carico, dietro lauto compensi, ingenti quantitativi di rifiuti da produttori, allo stato ancora ignoti.
C'era poi chi trasportava le balle di scarti tessili fino ai capannoni e, infine, un terzo indagato sistemava i sacchi con un muletto nei depositi. Il volume del traffico di rifiuti ammonterebbe a 8mila tonnellate. Il costo dello smaltimento lecito di quegli scarti tessili, secondo quanto ricostruito dai carabinieri della Forestale, è di circa 3 milioni di euro. Oltre al fermo, sono state eseguite perquisizioni e sono stati sequestrati 5mila euro.