Tolti novecento chili di pneumatici "Il Serchio è tornato un fiume vivo"

I giovani di Plastic Free e Sistema Ambiente hanno pulito il corso d’acqua nel tratto di Nave. Fausto Francesconi: "Il fiume sta meglio rispetto al passato ed è un patrimonio di biodiversità"

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È stato grazie a un vero e proprio appassionato del Serchio che, nei giorni scorsi, i volontari di Plastic Free onlus, hanno rimosso dal greto del fiume circa 900 chilogrammi di pneumatici.

Fausto Francesconi, 54 anni di Sant’Alessio, è un vero e proprio cultore del fiume Serchio. "Lo frequento sin da bambino – afferma – e lo conosco bene; in questi ultimi anni l’ho visto migliorare e, in certi punti a me ben noti, faccio regolarmente il bagno".

Ed è stata la siccità che, nella zona di Nave, dove si trova la fattoria urbana degli Albogatti, ha messo a nudo una considerevole quantità di vecchi pneumatici di auto e camion.

"Erano veramente tanti – spiega Francesconi – e così la sinergia tra i giovani di Plastic Free unitamente a Sistema Ambiente, ha permesso, non senza fatica, di poter recuperare le carcasse delle gomme; sono stati impiegati argani e il lavoro dei volontari è stato davvero fantastico".

Gli pneumatici, chissà da quanto tempo si erano andati a incastrare nel greto del Serchio; al punto che per estrarli è stata scavata una profonda buca: "È possibile – sottolinea Fausto Francesconi – che possa trattarsi di residui rimasti lì da molti anni: nelle vicinanze vi era una pista da motocross, tanto tempo fa, e gli pneumatici venivano utilizzati sul circuito; come invece potrebbero essere stati abbandonati: la cosa importante, dal momento che la fattoria degli Albogatti è uno dei punti più belli del Serchio, è che siano stati rimossi, restituendo al fiume la sua connotazione".

Francesconi, nell’occasione, sottolinea come il Serchio, in questi ultimi anni, sia migliorato notevolmente.

"Le acque sono limpide – prosegue – ed è possibile vedere nettamente una gran quantità di pesci; il fiume indubbiamente sta meglio rispetto al passato e da quando, anche dal punto di vista della flora, hanno iniziato a effettuare il taglio selettivo delle piante, il Serchio ha riacquistato il suo vero volto e rappresenta oggi un patrimonio di biodiversità".

Raramente, spiega Francesconi, "noto qualche piccolo sversamento, laddove l’acqua risulta schiumosa, ma si tratta veramente di fenomeni episodici e circoscritti".

Francesconi, che sottolinea l’importanza del servizio dato da Sistema Ambiente che, grazie a un numero WhatsApp interviene su segnalazione per rimuovere i rifiuti, evidenzia che "nel territorio di Borgo a Mozzano, nonostante la mia segnalazione di rifiuti da rimuovere dal fiume, l’Ascit stia tergiversando nell’intervento e, francamente, lo trovo abbastanza inspiegabile".

Il fiume, insomma, malgrado la temporanea siccità, sembra ritagliarsi un nuovo, importante ruolo: quello di valore aggiunto dal punto di vista ambientale.

"Il corso del Serchio – conclude Fausto Francesconi – soprattutto la notte è ambito dai tragitti degli uccelli migratori che fanno del fiume una delle zone con il maggiore passaggio d’Europa".

Il fiume di Lucca, terzo in Toscana dopo l’Arno, ha sempre contraddistinto la storia della Lucchesia, divenendone parte delle fisionomia territoriale e identitaria.

Maurizio Guccione