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Terapia pirata anti-virus. "Così fermo i ricoveri"

Il dottor Allegrini ha messo a punto un protocollo che riduce il rischio di finire in ospedale. E’ stato provato su 600 pazienti a Lucca e Pavia

Il dottor Aldo Allegrini nel suo ambulatorio

Lucca, 11 marzo 2021 -  Un semplicissimo tablet con sonda collegata al bluethoot per la diagnosi ecografica immediata al torace e un mix di farmaci che comporta una spesa di 50 euro: sono il cavallo di battaglia di un medico di famiglia-ematologo che non ha paura di finire nella “lista nera“ così come non ha mai avuto paura di visitare di persona in ambulatorio e a casa i pazienti-Covid. “A me preme aiutare la gente – dice Aldo Allegrini –. E vorrei trasmettere ai colleghi tutto quello che ho imparato nella mia esperienza da medico volontario nei focolai Covid di Pavia, all’inizio della pandemia. A chi mi chiede la terapia gliela invio, l’ho qui, sul cellulare. Chi vuole indicazioni a presa diretta il mio ambulatorio è sempre aperto“.  

Però? “Però per la Usl sono completamente trasparente. Basti dire che io, che tratto di persona 7-8 casi Covid o sospetti Covid ogni giorno, non ho diritto al vaccino“.  

Come non ha diritto al vaccino? “Sì e questo perché sono stato onesto nel dichiarare che ho contratto il virus a giugno, e quindi mi hanno messo in fondo alla lista. Ma credo che per chi come me sta costantemente in prima linea, con visite sempre di persona, non sarebbe male corazzarsi meglio contro il virus. Eppure questo è“.  

Ha proposto all’Usl questo suo protocollo farmacologico? “Certo. Il mio è un protocollo ’pirata’, sia chiaro, tagliato e cucito su misura sulla persona, sullo stadio della malattia e su come reagisce nei giorni. Avrei voluto che l’Usl lo prendesse in considerazione arruolando magari una decina di medici per verificarne l’efficacia sul campo. Non ho la verità in mano, nessuno ce l’ha. Tutto deve essere vagliato“.  

Partendo dall’ecografia toracica? “Certo, un apparecchio che costa 3mila euro e che è sempre con me. Permette di rilevare se i pazienti hanno strie b, dei filamenti luminescenti nei polmoni chiamati anche code di cometa, e questo significa che hanno trombosi polmonari in atto. Sono il campanello dall’allarme del Covid “. La sua terapia sventa il ricovero? “Rispondo con i numeri. Su 600 malati Covid che ho trattato, di cui 300 a Pavia e 300 a Lucca, soltanto uno è stato ricoverato. Gli altri li ho curati tutti a casa“.  

Di solito c’è una risposta positiva nel breve periodo? “Dopo 3-4 giorni il paziente di solito sta meglio dal punto di vista sintomatologico. Altrimenti incremento il dosaggio. E’ il protocollo che il Policlinico San Matteo adotta quasi completamente per via endovenosa, io l’ho riadattato. Sono stato uno dei primi a adottare il Sulodexide, riconosciuto anche nei paesi anglosassoni. Forse il fatto che sono ematologo mi ha aiutato“.  

Si sente una voce fuori dal coro? “Al punto che non mi stupirei se mi multassero come medico iperprescrittore. Farò parte dei medici cattivi che sforano la spesa, anche con una terapia che costa al paziente 50 euro e che sventa il ricovero e cure annesse assai più dispendiose“.  

Ha mai avuto pazienti vaccinati che si sono ammalati? “Proprio oggi devo visitare un’infermiera della zona di Pisa che ha fatto la seconda dose del Pfizer a fine gennaio e che, da tampone, è positiva. Si è rivolta a me. Altri medici mi mandano i loro pazienti“.  

Siamo di fronte a una nuova impennata del virus? “In media ho 7-8 pazienti al giorno per Covid. A novembre ci fu un picco, a metà dicembre sembrava calmato. Ora siamo di nuovo di fronte a un boom spaventoso“.  

Laura Sartini