
Il Tempietto del Nottolini tornerà a una nuova vita. Ieri mattina, infatti, hanno preso il via i lavori per la realizzazione del primo lotto di opere di consolidamento e restauro del Tempietto di San Concordio e dei primi cinque archi dell’Acquedotto Monumentale di Guamo. Opere promosse, progettate e realizzate dal Comune di Lucca con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio. Erano presenti alla cerimonia, il sindaco, Alessandro Tambellini con gli assessori all’arredo e al decoro urbano, Gabriele Bove, e all’urbanistica, Serena Mammini, e il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Marcello Bertocchini.
Presenti anche i rappresentanti dell’impresa appaltatrice ed esecutrice (Cores 4N della provincia di Varese) e alcuni dei tecnici incaricati, fra i quali l’ing. Antonella Giannini, dirigente Lavori pubblici e Urbanistica del Comune; la responsabile unica del procedimento, Eleonora Colonnata; i progettisti Renzo Granucci, Monica Del Sarto e Silvia Malventi; il geologo Alessandro Paoli; il direttore dei lavori, Simone Menichini.
Con il cantiere inaugurato ieri, inizia dunque un’imponente opera volta a salvare dal degrado l’Acquedotto del Nottolini, l’originale struttura ideata dall’architetto Lorenzo Nottolini. Struttura che all’inizio dell’Ottocento cambiò il volto della città e del contado. Ma soprattutto si salva da uno stato di progressivo, inesorabile disfacimento - dovuto all’inclemente incedere del tempo - un’evidenza architettonica che ancora oggi rappresenta un bellissimo e simbolico collegamento tra il capoluogo e il territorio. Il tempietto è infatti il punto di arrivo, poco distante dalle Mura urbane, del maestoso acquedotto che Lorenzo Nottolini progettò e fece costruire per portare alla città le pregiate acque di Guamo.
Il costo dei lavori del primo lotto ammonta a 310 mila euro, di cui 120 mila a carico del Comune e 190 mila della Fondazione Crl. Un finanziamento, quest’ultimo, disposto nell’ambito dell’Art Bonus, e cioè del credito d’imposta fino al 65% concesso dal Governo. Un “nuovo mecenatismo”, dunque, orientato alla realizzazione di progetti di conservazione, recupero, restauro e valorizzazione del patrimonio culturale locale.
Ed è proprio all’insegna dello slogan “Siamo tutti mecenati”, che nasce il restauro del Tempietto, che prevede interventi di ripristino delle strutture sia nella parte elevata del tempio, sia nel colonnato esterno e si propone come un primo passo per un progetto molto più ampio di risanamento dell’intero percorso che congiunge il centro storico di Lucca alle Parole d’oro, valorizzando così i ‘cammini’ che dalla città si rivolgono alla Piana e, in particolare, alla zona del Sottomonte.