
Francesco Mugnaini, referente dei taxisti lucchesi
"Chi dice che a Lucca mancano i taxi lo dimostri con i dati, altrimenti smetta di tirare in ballo la categoria". Non si fa attendere la replica del responsabile lucchese del settore Francesco Mugnaini al presidente provinciale di Federalberghi Pietro Bonino, che, nelle scorse ore, aveva lanciato un appello a potenziare il servizio per scongiurare, tra le altre cose, il ‘pericolo multe’ tra i turisti alloggiati in centro storico.
"Se agli incontri in cui si parla del futuro dei taxi nella Piana di Lucca, come è avvenuto pochi mesi fa, si invitassero i responsabili del settore e non solo Comuni e associazioni di categoria, potremmo magari lavorare tutti insieme per migliorare il servizio – prosegue Mugnaini – Invece, come al solito, mentre gli assessori competenti rigettano le richieste di incontro più volte da noi avanzate, Federalberghi torna a usare i tassisti come capo espiatorio".
Attualmente sono 30 i taxi a disposizione del territorio, ai quali si aggiungono oggi 6 seconde guide, e cioè conducenti che, oltre al titolare della licenza, sono autorizzati a guidare la stessa macchina in turni integrativi, nell’ottica proprio di potenziare il servizio rispetto agli scorsi anni.
"Se alcuni alberghi si trovano in difficoltà – dice ancora Mugnaini – la colpa non è certo di una nostra ‘carenza’, quanto piuttosto della quasi impossibilità di accedere con l’auto dentro le Mura, soprattutto in tempi brevi. Il centro storico è infatti diventato peggio della Lego, e ogni weekend è un montare e smontare continuo di cantieri che impediscono il passaggio, con i nostri mezzi che devono giocare a tetris con i camionicini dei rifiuti e del carico e scarico merci. Per non parlare poi del traffico e dei tir sulla circonvallazione: nelle altre città – vedi Pisa – esistono corsie preferenziali. Qui no, non si vogliono fare, ma si pretende che i taxi ‘volino’ dai turisti in città".
Una situazione "al limite", tanto che a fine aprile il responsabile dei tassisti di Lucca si è rivolto anche a uno studio legale per chiedere un incontro con l’amministrazione comunale e concordare con Palazzo Orsetti la destinazione degli introiti ricavati dalle licenze, così come previsto dal decreto Bersani.
"Abbiamo chiesto di investire queste risorse per il rifacimento delle postazioni in centro storico – ha spiegato Mugnaini -, in modo tale da poter essere già dentro le Mura, perché anche noi vogliamo fare il possibile per essere sempre più efficaci. Non è però né veritiero né corretto dire che oggi non ci siamo: anzi, costantemente, siamo anche impegnati a sopperire alle carenze dei servizi ferroviari o del trasporto pubblico locale urbano ed extraurbano, che, a differenza di tante altre città, qui arriva massimo fino alle 20,30. Un po’ presto per una città che ambisce a essere una destinazione da sogno".
Jessica Quilici