"Sul Museo Mitoraj nessun mistero"

Giovannetti ribatte al Pd dopo le critiche per l’aumento dei costi. "Tutto alla luce del sole, il loro è populismo"

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Spazi espositivi quasi triplicati rispetto al prospetto originario e capaci di aumentare il potenziale attrattivo di una struttura che rivestirà un’importanza nazionale. Tempi slittati giocoforza per un’emergenza sanitaria che nel 2016, quando fu fatto il primo annuncio, non era neanche lontanamente immaginabile. Costi in più per le conseguenze di pandemia e guerra sui materiali necessari per realizzare il Museo Mitoraj. A grandi linee sono questi i tre punti che il sindaco e assessore alla cultura Alberto Giovannetti mette sul piatto per replicare al Pd dopo che quest’ultimo aveva annunciato il rincaro delle spese da 2 a 11 milioni dopo aver scartabellato le carte di progetti e finanziamenti. "Sul museo – esordisce il sindaco – c’è ben poco da ’svelare’. Non abbiamo mai abbiamo fatto mistero dell’evoluzione del progetto, passato da 800 a quasi 2.500 metri quadrati. Né abbiamo nascosto i progressivi finanziamenti statali e regionali e, nonostante a qualcuno faccia comodo dimenticarlo, le gravi difficoltà legate ai due anni di pandemia e agli strascichi che, fino alla primavera-estate 2022, abbiamo subìto in termini di ritardi per mancanza di personale nelle ditte esecutrici, reperimento problematico dei materiali e innalzamento dei costi degli stessi. Quella del Pd è una polemica vuota".

Giovannetti, che nel marzo 2022 insieme al presidente della Toscana Eugenio Giani e il ministro della cultura Dario Franceschini firmò l’atto costitutivo della Fondazione Museo Mitoraj, ripercorre le tappe fin dall’estate 2018, pochi mesi dopo il suo insediamento da sindaco. "Feci il mio primo ’viaggio’ a Roma al ministero delle infrastrutture – racconta – per capire risorse e tempistiche disponibili per il museo. Poi ci fu un ricorso, legato alla necessità di modificare la forma di realizzazione dell’opera per rendere possibile la partecipazione statale, con tutte le tempistiche annesse e non certo dipendenti dalla volontà del Comune". Quindi le prime demolizioni dell’ex mercato di via Oberdan nel 2020, stoppate dall’avvento del Covid. "Il lavoro a pieno regime – prosegue – è partito solo a metà 2022, dopo le verifiche del Genio civile e le risoluzioni dei grossi problemi di personale e reperimento delle materie prime provocati, ancora, dalla pandemia". Si passa così ai primi interventi legati a fondamenta, travature, pilastri e la realizzazione del nuovo solaio, con una superficie espositiva totale quasi triplicata rispetto al progetto iniziale.

Poi, a fine maggio, la variazione d’urgenza al bilancio per fronteggiare il caro-materiali e l’aumento dei costi energetici che rischiavano di bloccare l’esecuzione dei lavori. "Parliamo di quasi 600mila euro di fondi liberi – conclude Giovannetti – che il Comune aveva in cassaforte grazie alla gestione puntuale e virtuosa seguita, negli anni scorsi, dalla nostra amministrazione. Oggi stiamo espletando la gara per la parte esterna del museo e gli uffici stanno predisponendo quella per l’impiantistica: un appalto da circa 3,5 milioni. Pietrasanta diventerà sede di un museo di livello statale: inserire la città in questo sistema nazionale non ci darà solo nuove opportunità di crescita, per promozione e presenze legate alla struttura, ma sarà una forte spinta propulsiva e di sviluppo per tutta la nostra rete museale e l’intera offerta culturale della Versilia. Strappare a tutti i costi una polemica su questa occasione non ha senso. O forse sì: magari sconta il non gradimento, da parte del Pd locale, per la persona nominata da Giani nel Cda della Fondazione, visto che la loro proposta era stata un’altra e questo li porta, ora, a lanciarsi in questo populismo spicciolo".