"Sostegno, salviamo la continuità didattica"

L’appello arriva direttamente del Provveditore, Donatella Buonriposi. "L’algoritmo non tiene conto delle esigenze delle famiglie"

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Continuità didattica. Non è un banale dettaglio, né una “bizza“ quando si tratta di studenti con disabilità. Per loro vuol dire tornare a scuola avendo vicino una persona che hanno imparato a conoscere (e viceversa) e con cui hanno avviato un determinato percorso. Concetti chiave che si perdono nel rullo compressore dei meccanismi legati alle graduatorie.

“Nella gran parte dei casi purtroppo non è possibile assicurare continuità didattica nel sostegno, l’algoritmo non tiene conto delle esigenze di queste famiglie che invece sono importanti. Serve una svolta“.

L’input arriva chiaro e forte direttamente dall’ufficio scolastico territoriale. “Almeno nei casi in cui scuola, famiglia e insegnante siano d’accordo nel confermare il docente di sostegno per lo stesso ragazzo è necessario che questo trovi una via di applicabilità - dichiara la dirigente dell’Ufficio scolastico, Donatella Buonriposi -. Non ho una ricetta e non sono io che lo devo fare, esistono uffici e livelli deputati. Ma nel caso della disabilità, quando appunto c’è unità di intenti, occorre mettere al sicuro la continuità nell’interesse del ragazzo. Riceviamo richieste quotidiane in merito dalle famiglie, le loro motivazioni sono assolutamente condivisibili”.

E’ questo uno dei nodi principali della scuola nel momento della ripartenza, di qui l’appello del provveditore. Altre situazioni sono state messe in evidenza in questi giorni da famiglie e sindacati, come ad esempio il caso della classe smembrata alla media Buonarroti di Ponte a Moriano.

“Ci sono situazioni, come quella di Ponte a Moriano e di Barga, in cui i dirigenti possono mettere in atto soluzioni ad hoc. La dirigente della Buonarroti, ad esempio - sottolinea Donatella Buonriposi - ha fatto quello che normativamente doveva essere fatto: una classe di 12 alunni non poteva essere confermata, quindi è stata suddivisa nelle altre classi, applicando i criteri di legge e consultando gli organi collegiali, come la preside ha effettivamente fatto. Questo tipo di scelte, come nel caso di Barga, sono nelle mani dei dirigenti. Noi le verifichiamo e posso dire che le soluzioni sono state assolutamente congrue. E quando i sindacati si lamentano di tagli sugli organici e altro, vorrei ricordare che quando queste situazioni piovono sulle nostre scuole è perché i sindacati hanno già avallato gli accordi a livello nazionale prima e regionale poi”.

Laura Sartini