
Sospesi gli “sfratti“ al Carmine Il giudice concede una tregua
Tirano un sospiro di sollievo i gestori del Bar del Sole e della Macelleria Simonetti al Mercato del Carmine. Non ci sarà infatti l’annunciato sgombero delle due attività previsto per la mattina di lunedì 3 luglio sulla base delle specifiche ordinanze del Comune. Ad annunciare la buona notizia sono stati ieri gli stessi i titolari, rispettivamente Monica Marcone e Marcello Simonetti, a seguito della decisione del Tribunale di Lucca. Il giudice Giampaolo Fabbrizzi, dopo aver letto il ricorso urgente presentato dagli avvocati Anna Cordoni e Angelita Paciscopi, ha infatti ordinato al Comune di sospendere l’esecuzione dei provvedimenti di sgombero che ordinavano loro di liberare subito gli immobili.
Il giudice civile ha emesso un provvedimento “inaudita altera parte“ affermando che esso “reca verosimili ragioni a sostegno della radicale nullità delle stesse”, fissando la comparizione delle parti in udienza per metà luglio al tribunale di Lucca. A quel punto o valuterà se ci sono elementi per avviare un esame nel merito, fissando un’altra data. I tempi si allungano, dunque, e i titolari delle attività esprimono ai propri legali il loro ringraziamento per quanto fatto sinora.
"Siamo contenti che intanto ci sia questa sospensione e speriamo che il tribunale ci dia poi ragione – commentano Monica Marcone e il marito Ernesto Caiazzo del Bar del Sole – perché è una situazione che ci mortifica molto dopo tanti anni di impegno qui al Carmine...".
Intanto i consiglieri comunali del centrosinistra, Daniele Bianucci e Valentina Simi, vanno all’attacco. “Ora basta con l’arroganza del sindaco Pardini e degli assessori Buchignani e Granucci, che rischia di far perdere alla città la formidabile occasione di ripartenza delle risorse del PNRR per il rilancio del Mercato del Carmine: dopo la sospensiva decretata dal tribunale, la giunta scelga finalmente la via del dialogo, e si attivi per condividere un accordo con i commercianti che salvaguardi le attività già presenti e insieme non faccia perdere per strada i finanziamenti intercettati dalla precedente Amministrazione. Ci pare evidente che la strada della superbia non abbia portato a nulla. La mancanza di dialogo ha dato vita ad un percorso giudiziario che minaccia di fermare tutto, visto anche che i finanziamenti del PNRR hanno tempi precisi, oltre i quali vengono revocati“.
Paolo Pacini