
Ammanettati proprio mentre cercavano di uscire furtivamente da una villa. I carabinieri hanno così identificato tre stranieri che stavano portando via bici e attrezzi. Funziona il servizio di controllo messo in atto dai militari, coordinati dal capitano Marco Colella, per identificare i componenti della banda che poche settimane fa ha messo a segno il colpo nella villa del magnate Oleg Tinkov. La scorsa notte è stata una pattuglia della stazione di Marina di Pietrasanta che stava monitorando il territorio – proprio con la finalità di contrastare in particolare il fenomeno dei reati predatori con particolare riferimento ai furti nelle abitazioni ed ai danni degli esercizi commerciali – ad intervenire in una villa in via Ariosto dove sono stati notati movimenti sospetti. Infatti i carabinieri hanno sorpreso tre cittadini rumeni, due 39enni ed un 36 enne, tutti con precedenti penali, mentre tentavano di asportare dal giardino di una abitazione privata tutto ciò che erano riusciti a trovare: una bicicletta da donna, un gruppo elettrogeno ed alcuni attrezzi da giardino. Gli stranieri sono stati immediatamente bloccati ed arrestati per furto in abitazione in concorso: ieri mattina il processo per direttissima al tribunale di Lucca si è concluso con la condanna al carcere per uno e agli arresti domiciliari per gli altri due complici. La refurtiva, completamente recuperata, è stata invece restituita nell’immediatezza al legittimo proprietario.
Intanto proseguono a ritmo serrato le indagini per stringere il cerchio attorno ai responsabili del furto nella villa di Tinkov in via Donati che si è consumato tra i 16 e il 17 novembre: un bottino stimato in 1 milione di euro tra preziosi, collezioni d’arte e denaro. Dalle prime rilevazioni dei carabinieri si è trattato di un colpo da professionisti: manomessi i sofisticati sistemi di allarme, rubati orologi e gioielli di grande valore senza lasciare particolari tracce mentre l’imprenditore e banchiere di 54 anni, il cui patrimonio fino all’aprile 2022 era stimato in oltre 9 miliardi di euro, si trovava in vacanza in Messico con la famiglia. I malviventi si sono introdotti nella casa di Tinkov con cappellini e guanti in modo da eludere il capillare sistema di videosorveglianza e non lasciare impronte e – resta ancora da capire come – sono riusciti a non far scattare la sirena d’allarme. Una volta all’interno hanno svaligiato stanze e cassaforte, infilando il bottino in grosse borse. Per poi dileguarsi senza che nessuno si accorgesse di niente. Fino al mattino dopo quando il custode ha dato l’allarme. Solo la notte prima era stata presa di mira Villa Luce a Vittoria Apuana, di proprietà di una trentenne russa. Qui alle 4.30 i ladri sono riusciti ad aprire la cassaforte e portare via borse firmate e vari gioielli. Gli affittuari, due facoltosi coniugi ucraini di 43 anni lui e 37 anni la moglie, sono stati svegliati dai rumori e così i banditi sono fuggiti con la refurtiva.
Secondo gli investigatori i due colpi sarebbero collegati e messi a segno da stranieri professionisti pronti a piazzare il bottino sul mercato estero. Grazie all’analisi dei filmati di sorveglianza sarebbero stati raccolti elementi utili a ricostruire l’intricato puzzle delle indagini. Con la stagione invernale crescono però i fenomeni dei furti in villa e i militari stanno infatti mettendo in atto strategie di controllo mirato per garantire un’alta attenzione nei confronti dei troppi Arsenio Lupin.
Francesca Navari