Solo violoncello per “Lamentatio et Verbum“ di Michele Marco Rossi

Sabato 2 dicembre, alle 19.30, nella Tenuta Dello Scompiglio di Vorno, si presenta il concerto Lamentatio et Verbum. Il violoncello di Michele Marco Rossi propone un viaggio sonoro attraverso il linguaggio universale del dolore, della speranza e della rinascita, con musiche di Bach, Hosokawa, Aperghis, Ligeti, Sollima e Piatti. “La parola – precisa Michele Marco Rossi –, con le sue funzioni, i suoi significati e significanti, le sue ambiguità, ha sempre fatto parte della creazione musicale, seguendo varie strade e modalità, ma sempre stabilendo con il suono un legame profondo e su molteplici piani. In questo modo il gesto calligrafico della musica di Hosokawa traccia linee e punti che si trasformano e si modificano nel tempo, come in un rituale della scrittura, mentre i suoni di Aperghis si rapportano come sillabe che vanno a formare parole, poi frasi, periodi e discorsi di un tessuto musicale e sociale in continuo fermento“. “La tradizione musicale che Bach riassume e sublima – sottolinea Rossi – collega la tecnica compositiva ed esecutiva alle regole su cui si fondava la Retorica, con i suoi respiri e le declamazioni, le pause e le articolazioni, mentre nelle variazioni e parafrasi strumentali di Piatti dalle arie d’opera si esprime il legame della tradizione italiana con la parola cantata. Concludono il programma la Sonata di Ligeti, con il suo Dialogo iniziale che trasporta in suoni l’immaginario intrecciarsi di una voce maschile e una femminile, e la Lamentatio di Sollima, in cui la voce porta con sé il carico di un’antica tradizione mediterranea che, attraverso il suono della parola, avvicinava e rendeva simili popoli e culture lontani, solo in apparenza.” Il concerto è l’appuntamento conclusivo di una rassegna musicale, per la direzione di Antonio Caggiano, incentrata sui temi del silenzio, della morte e della rinascita, attraverso il filo rosso dell’improvvisazione.