"Sì, sono democristiano perché sono concreto Voglio arrivare all’obiettivo e spesso mi riesce"

Il sindaco Mario Pardini racconta un anno indimenticabile nella sua vita e annuncia le novità per la città in questo 2023 "Riguardando il cammino vedo i volti di chi lo ha condiviso con me fino al giorno in cui sono stato eletto, contro tutti i pronostici"

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di Francesco Meucci

Un 2022 che non dimenticherà facilmente e un 2023 che, a suo dire, sarà nel segno del cambiamento. Con questa lunga intervista il sindaco Mario Pardini ripercorre le tappe dell’anno appena concluso e annuncia le novità per l’anno che verrà.

Il 2022 immagino sia stato indimenticabile per lei. Che cosa si porterà per sempre “dentro” dell’anno in cui è diventato sindaco di Lucca?

"La notte del 26 giugno rimarrà sempre indelebile nella mia mente, i dati che arrivavano piano e mi davano prima sconfitto, poi vincente... Tutta l’emozione poi è culminata nel primo consiglio comunale con il giuramento sulla Costituzione davanti alla mia famiglia".

Riguardando a posteriori il cammino che l’ha portata a vincere le elezioni del giugno scorso e a diventare sindaco di Lucca, sembra un perfetto mix tra strategia e circostanze fortunate. Sia sincero: nella vittoria finale quanto hanno pesato la prima e quanto le seconde?

"Ho sempre avuto chiaro l’obiettivo, anche se il percorso è stato più complesso di quello che avevo in mente. Riguardando a posteriori il mio cammino vedo i volti di coloro che lo hanno condiviso con me fino al giorno in cui sono stato eletto sindaco, contro tutti i pronostici. Sicuramente il fattore fortuna c’è sempre in ogni vittoria, ma arriva dopo l’impegno e la strategia".

E i lucchesi cosa devono aspettarsi dal 2023 di Pardini?

"Semplice: il cambiamento. Un cambiamento compatibile ai tempi e alle risorse a disposizione, ma inarrestabile".

I primi mesi del vostro mandato hanno visto un grande sforzo per la promozione dell’immagine della città soprattutto a fini promozionali e turistici.

"Certo, in certi campi è più facile vedere subito la discontinuità, tipo il marketing territoriale o gli eventi culturali. Altri richiedono strutturalmente più tempo - come le grandi opere e il Piano Operativo - ma tutto sarà portato avanti con determinazione".

L’opposizione vi critica perché, dice, avete poche idee sulle grandi questioni. E’ così?

"Non sono assolutamente d’accordo. Le nostre idee sono chiare, lo sono dal primo giorno. Abbiamo dato risposte, in qualche caso ancora non in modo concreto, ma sempre nel merito sempre, su tutte le questioni. Sono stato abituato a rispondere con i fatti e non con le parole, sopratutto se si tratta di polemiche strumentali. E così faremo".

Eppure, avete confermato alcune scelte fatte dalla precedente amministrazione. Una mossa dettata dalla contingenza, dalla condivisione o dalla continuità?

"Abbiamo rivisto, adattato e ottimizzato alcuni progetti, per non perdere i finanziamenti, in particolare sul Pnrr, che già sono stati pochi rispetto a quanto intercettato da città come Pisa o Livorno che hanno preso molti più fondi. È stato anche tentato un recupero di progetti “nati male” – come si dice a Lucca –, che adesso verranno completamente ripensati alla luce della loro pubblica utilità. D’altronde c’è da dire che i primi sei mesi sono stati di insediamento e di messa a punto della macchina comunale – la nuova macrostruttura - di lavoro su un bilancio ereditato dalla passata amministrazione (che ha avuto uno stop spero momentaneo dalla Corte dei Conti), di rilancio sui settori di più veloce gestione come le politiche culturali e turistiche. In sostanza, finora abbiamo scaldato i motori: adesso inizia il nostro il vero lavoro, il nostro “imprinting” ossia la nostra impronta".

Al centro del dibattito politico è spesso finito il consigliere delegato al piano strutturale, Elvio Cecchini di Lista Civile per un suo possibile conflitto di interessi fra gli interessi professionali e quello di revisore di norme urbanistiche. E il leader dell’opposizione, Raspini, dice di attendere ancora una sua risposta alle interrogazioni sull’argomento...

"Non c’è nessun conflitto d’interesse. Elvio è una persona di professionalità e trasparenza acclarate e indiscutibili e io ho bisogno del meglio nella mia squadra. Intorno a lui e alla sua lista civica anche ultimamente sono state costruite teorie di fantapolitica di provincia che più che preoccupazione suscitano un sorriso".

Ma il piano strutturale voluto dalla precedete amministrazione che fine farà?

"Sarà ripensato, partendo dalle novecento e più osservazioni attualmente al vaglio del consigliere incaricato Cecchini, per essere migliorato il più possibile. È la nostra priorità modificarlo e approvarlo il prima possibile".

E i grandi contenitori, come la Manifattura, il Mercato del Carmine e lo Stadio?

"Per quanto riguarda la Manifattura l’interesse primario è il progetto di trasferirvi buona parte degli uffici del Comune, in una parte andrà l’Expo Fumetto e per il resto è aperto un dialogo con i privati che hanno manifestato interesse. Sul fronte del Mercato del Carmine, procederemo con la messa a norma sismica finanziata da Pnrr e andremo avanti con la società che ha vinto il bando. Sullo Stadio siamo in attesa che i progettisti della società sportiva portino il progetto definitivo (entro febbraio) e ci sono ottime prospettive di iniziare le procedure di gara entro fine 2023".

Avete rinnovato tutte le aziende partecipate, ma colpisce la nuova organizzazione di Lucca Crea: un amministratore unico e la delega ai grandi eventi nelle sue mani fanno immaginare che voglia occuparsi in prima persona del festival...

"La nomina di Nicola Lucchesi a Lucca Crea è dettata da esperienza e competenza. Nicola ha un’esperienza ventennale dentro Lucca Comics and Games, è stato presidente della Ludolega e ha già fatto parte del cda all’epoca del sindaco Favilla. Io credo di aver dimostrato qualcosa all’interno dell’organizzazione con la mia esperienza più che decennale. Quindi mi sembra normale che voglia continuare a dare il mio contributo in modo diretto. Penso che i grandi eventi siano la vetrina internazionale della città ed è responsabilità in primis del sindaco occuparsene".

A proposito, ma Lucca Comics secondo lei deve crescere ancora nei numeri di presenze, visitatori ed espositore?

"Penso che debba continuare a consolidare il successo, puntando sempre più ad una internazionalizzazione. Ha visto il trailer di Netflix dell’uscita della seconda stagione di “Wednesday” uscito pochi giorni fa? Quale vetrina internazionale più grande possiamo immaginare?"

Più di uno sostiene che lei sarà il sindaco più democristiano di Lucca e che è in grado di mediare anche fra posizioni distanti in modo siderale. E’ così?

"Mi sono impegnato in politica perché credo che se si vuole provare a cambiare le cose ci si debba rimboccare le maniche e non lamentarsi sui social, come fanno in molti. Per raggiungere lo scopo si deve essere concreti e in politica, ma non solo, essere concreti e pragmatici vuol dire anche saper mediare. Quindi, sì: mi sento molto democristiano nel senso che mi sento una persona concreta che vuole arrivare agli obiettivi che si prefissa e spesso riesce a farlo".

Sia sincero: quanto è difficile governare una coalizione così ampia e frastagliata?

"Le assicuro che la nostra giunta e la nostra coalizione sono veramente unite. Abbiamo tutti quanti uno scopo comune: migliorare la nostra città. E non sono minimamente preoccupato".

In questi primi mesi di mandato, Lucca è tornata a dialogare in modo più serrato con le città contermini. Pisa, in particolare, sulla questione della infrastrutture e dell’aeroporto Galilei e Capannori per gli Assi Viari.

"Credo molto nel gioco di squadra e nella sinergia. Quindi anche i territori devono iniziare a fare sistema a tutti i livelli, solo così si cresce. L’unione fa la forza".