Sono trascorsi sette anni da quel 23 settembre 2017, quando il Lucca Summer Festival ospitò il mitico concerto dei Rolling Stones (nella foto scattata quella sera), la più famosa e longeva rock band al mondo. Il concerto fu il coronamento di un sogno per tanta e tanta gente. A partire da Mimmo D’Alessandro, che per mesi e mesi aveva – come lui stesso ha spesso ricordato – letteralmente stalkerato la band, seguendola in tutto il mondo per convincerla a firmare il contratto. Il sogno di tanti appassionati di rock che non avevano mai visto dal vivo la più leggendaria band del pianeta, di quanti l’avevano già vista ma che volevano vederli proprio qui, a Lucca, in uno scenario unico. Ma anche il sogno di un’intera città che non credeva ai suoi occhi e alle sue orecchie, fin dall’annuncio ufficiale, che tutto ciò si potesse realizzare, che tutto il mondo potesse guardare la nostra città come il centro del mondo, facendo scongiuri che potesse accadesse una qualsiasi cosa, magari un’acquazzone improvviso (per altro non escluso dalle previsioni meteo di quei giorni), per rovinare una festa di 55mila persone.
Ma evidentemente era scritto che quella sera niente poteva andare storto e che quell’evento sarebe stata ricordato per sempre, indelebilmente, da tutti. Anche dagli stessi Stones, impegnati in quel No Filter Tour che sarebbe stato purtroppo l’ultimo con il batterista fondatore Charlie Watts, che con Mick Jagger, Keith Richards e Ron Wood condivise la meraviglia di suonare in una location unica al mondo, "più vecchia di loro", come dichiararono prima dello show, passando dalla sortita delle mura e toccandone i muri. Eh sì, tutto questo non è solo rock’n’roll.
Paolo Ceragioli